Di chi sono complici?
Mentre la Giunta regionale sarda, con un atto di coraggio e coerenza, blocca l’ampliamento della fabbrica di bombe RWM, il Governo nazionale a Roma si prepara a calpestare la volontà di un territorio.
La presidente Todde ha ascoltato la sua gente e ha fermato un progetto che avrebbe sacrificato l’ambiente in nome del profitto bellico. Ma a Roma non interessano né l’ambiente, né la volontà popolare.
Il Governo Meloni, sordo a ogni richiamo di buonsenso, annuncia l’arrivo di un commissario. Un commissario per fare cosa? Per imporre con la forza ciò che la democrazia locale ha respinto. Per servire gli interessi delle lobby delle armi, che vedono i loro profitti minacciati da una politica che mette al primo posto la vita e il futuro.
Questa non è una questione di “made in Italy”. Questa è una questione di priorità morali. Mentre le nostre scuole cadono a pezzi, gli ospedali sono al collasso e le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, dove vanno i nostri soldi? In strumenti di morte. Si taglia sulla cultura, sulla sanità, sul futuro dei nostri figli per investire in bombe che andranno a uccidere altrove, alimentando guerre infinite.
Questo è il vero volto delle destre mondiali: un asservimento totale agli interessi dei produttori di armi, mascherato da patriottismo. Scelgono i profitti di pochi sulla pelle di molti. Scelgono la guerra invece della pace, la distruzione invece della costruzione.
La Sardegna ha dato una lezione di dignità. Il Governo, ancora una volta, sceglie di essere il braccio esecutivo dei mercanti di morte. Non in nostro nome.



