AUTO BLU E PORTABORSE: LA “CORTE” CHE PAGA IL CITTADINO

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Mentre tu cerchi di far quadrare i conti tra benzina alle stelle e trasporti pubblici che cadono a pezzi, esiste un’Italia che viaggia “a scrocco” della collettività.

È la casta che non scende mai a terra, sospesa tra auto blu, portaborse e benefit illimitati.

Una vita a spese altrui

Non è solo lo stipendio d’oro. È tutto il contorno che offende la dignità di chi lavora:
Auto Blu: Sfrecciano nelle corsie preferenziali con i lampeggianti accesi, anche per andare a cena o a eventi privati. Il carburante, l’autista e la manutenzione? Li paghi tu.
L’esercito dei Portaborse: Una schiera di assistenti (spesso scelti per fedeltà politica più che per merito) che servono a mantenere il “piccolo potere” locale, pagati con fondi pubblici.
Ristoranti e Cene di Gala: Tavole imbandite nei ristoranti più esclusivi del centro, dove si decidono le sorti del Paese tra una portata e l’altra, spesso caricate sulle spese di rappresentanza.

Tessere e Privilege: Tessere per viaggi gratis su treni e aerei, ingressi omaggio, corsie preferenziali. Un mondo dove il portafoglio non serve mai, perché la tessera da “Onorevole” o “Segretario” apre ogni porta.

Il distacco totale dalla realtà

Come può un politico capire il problema dei parcheggi, del traffico o del costo dei mezzi pubblici se non scende da un’auto blu da vent’anni? Come può capire il costo della vita se non fa la spesa al supermercato e non paga il conto al ristorante?

Un insulto nel 2025

In un momento in cui si chiede al cittadino di essere “green”, di fare sacrifici e di digitalizzarsi, la casta rimane ancorata a privilegi medievali. L’auto blu non è un’esigenza di servizio, è un simbolo di status che serve a rimarcare la distanza tra chi comanda e chi ubbidisce.

Basta privilegi, tornate tra la gente!
La politica dovrebbe essere spirito di servizio, non un ufficio di collocamento per portaborse o un car-sharing di lusso gratuito. È ora di tagliare i costi inutili e di restituire dignità al ruolo istituzionale.

Tu cosa ne pensi? Qual è il privilegio che ti indigna di più? Scrivilo nei commenti e rompiamo il silenzio su questa corte intoccabile.