L’Italia è uno dei Paesi con la spesa sanitaria privata più elevata al mondo. Questo perché il nostro Paese è un vero e proprio paradiso per le strutture private e convenzionate.
In Italia, infatti, i privati beneficiano di diversi irragionevoli vantaggi a danno del contribuente.
Anzitutto, si appoggiano alle infrastrutture pubbliche per effettuare in sicurezza interventi chirurgici, ambulatoriali, o di assistenza al parto senza sostenerne i costi. Inoltre, possono scegliere le prestazioni da erogare e, dunque, di concentrarsi solo sugli interventi che presentano un margine di profitto più elevato. Come se non bastasse, ogni anno si vedono rinnovato automaticamente dalle Regioni l’impegno di spesa, senza gara ed in continuità con l’anno precedente.
Questo significa che il nostro Paese, di fatto, ha eliminato il rischio di impresa per per le strutture convenzionate.
Questa situazione non è più tollerabile: è urgente invertire la tendenza alla privatizzazione della sanità italiana prima che incida ancora di più sulla vita dei cittadini.
Le soluzioni ci sono: è necessaria una decisa e progressiva riduzione del rilascio di nuove convenzioni ai privati e la nazionalizzazione delle strutture private convenzionate di interesse strategico che non sopravvivrebbero senza il supporto delle convenzioni”.
Andrea Crisanti



