Sono un Cristiano Comunista. Lo dico perché è un argomento natalizio. So che verrò inondato di messaggi che diranno che le due cose siano inconciliabili
Invece no. Sapete di quale auspicio mi accontenterei in occasione di questo Natale e che si avverasse nel prossimo vicino anno? Ve lo dico subito: della messa in pratica della parola di Cristo.
Nulla potrebbe migliorare questo mondo più di quella splendida ideologia. Pensateci. D’altra parte tutti si dichiarano cristiani, a partire dalla nostra pessima presidente del consiglio, ma cristiani lo sono veramente poco.
Basterebbe che lo fossero veramente. Ma non lo sono. Perché fanno esattamente il contrario di quello che voleva il più grande rivoluzionario della storia. Quello che cacciò i mercanti dal Tempio. Quello che chiamò a sé i bambini.
Quello che, per primo predicò il principio dell’uguaglianza di tutti gli uomini. Uguali di fronte a Dio, però quale autorità terrena può essere più in alto di un Dio?
Ed essere uguali non è forse la base del più elementare concetto di equità? La distribuzione della ricchezza non è forse propedeutica alla uguaglianza?
Fare gli interessi di chi ha già molto a scapito di chi ha nulla, non è forse contrario a ciò che predicava Cristo?
Aiutare lo sfruttamento di un lavoratore per aumentare la ricchezza di chi lo sfrutta, cos’ha a che fare con gli insegnamenti di Gesù?
Cos’hanno insegnato i Vangeli ai quali dicono essere fedeli, alla nostra attuale classe dirigente? Cosa è più lontano dal Vangelo della religione neoliberista? Nulla.
Perfino i miracoli narrati dal Vangelo parlano di redistribuzione della ricchezza. Qual è la traduzione che dà della “moltiplicazione dei pani e dei pesci” la “cristiana” Meloni?
Giancarlo Selmi



