Una riflessione seria e pacata sul tema giustizia

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prestipino PD

Sono convinta che usciremo dal pantano “prescrizione” e che le ragioni di tutti, se poste con correttezza e senso di responsabilità, saranno recepite anche e soprattutto sulla riforma del processo penale, che certo è la via maestra per garantire lo Stato di diritto e tempi certi dei processi per chi, secondo la nostra Costituzione, è “innocente” fino al terzo grado di giudizio.
Ma una cosa lasciatemela raccontare con grande sincerità e anche un pizzico di commozione.
Io spesso giro per le carceri, per le mie prerogative ispettive di parlamentare, (andai anche a trovare Marcello De Vito a Eegina Coeli), e un mese fa sono stata a Rebibbia, dove ho anche incontrato amici ed ex colleghi con cui ho condiviso anni di amministrazione romana, in particolare Franco Figurelli e Mirco Coratti, come ricorderete, coinvolti insieme a tanti altri nel famoso processo “mondo di mezzo”.
Li ho trovati molto provati, ma tutto sommato in piedi. E tra noi ci sono stati abbracci affettuosi e passaggi anche molto toccanti. Ho visitato le loro celle (devo dire piuttosto anguste e fredde) che condividevano con altri detenuti che mi hanno presentato e con cui ho scambiato alcune battute.
Bene !
Non so se sapete che Franco e Mirco, più altri 5 imputati, per la retroattività dello spazzacorrotti, sono finiti seduta stante in carcere, dopo essersi di propria iniziativa (me l’hanno raccontato loro stessi) consegnati in caserma.
Dopoché la Cassazione aveva peraltro decretato che di Mafia Capitale restava solo la capitale, perché di mafia non si trattava, a quanto pare.
Ma non è finita qui.
È notizia di questo giorni che la Consulta ha dichiarato incostituzionale la retroattività dello spazzacorrotti, motivo per cui i nostri sette sono stati subito scarcerati.
Al di là delle responsabilità penali individuali, su cui non voglio e non posso entrare, e della giustizia che, come si suol dire, farà il suo corso, mi chiedo a questo punto chi possa ripagare queste persone di un Natale passato in carcere lontano dai propri affetti, di questi mesi passati in una cella angusta, in virtù di una norma che il massimo organo della giustizia ha dichiarato illegittima.
E poi ditemi se non urge davvero una riforma seria del processo penale che dia garanzia di sentenze e tempi certi
a TUTTE le parti coinvolte in un processo.
Senza errori grossolani e dilazioni infinite dei tempi, in cui a rimetterci è sempre e solo lo Stato di diritto.