Riassumendo

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Nel maggio del 2013 il Pd elegge il Sindaco Marino, dopo i decenni di disastri di Alemanno Veltroni Rutelli Carraro Giubilo Signorello etc. Invece di cambiare rotta rispetto a quei disastri, il Pd ne aggiunge di ulteriori che confermano la rotta precedente, finendo con uno schianto epocale su #mafiaCapitale. Il 30 ottobre 2015 i Consiglieri Pd portano le loro rovine da un notaio, e firmano la sfiducia al loro Sindaco. In sostanza, chiudono la consiliatura con 28 mesi di nulla cosmico.

Però, secondo alcuni la sfiducia fu imposta da chi preferì scappare a gambe levate perché il livello dei disastri era talmente impossibile da risolvere, che nemmeno il migliore scienziato del Pd ci sarebbe riuscito senza andare a scalfire anche solo di qualche millimetro le tante mangiatoie capitoline. Meglio ‘passare la mano ai grillini, che siano loro a prendersi ogni tipo di insulto per le migliaia di catastrofi inevitabili, strade groviera, bus in fiamme, rifiuti a terra, alberi cadenti e scuole fatiscenti’.

Nel giugno successivo Virginia Raggi viene quindi eletta come “prima Sindaca della Capitale”. O almeno così la dipinge chi crede di sminuirne la capacità in quanto donna. In realtà, e magari proprio in quanto donna…, è il primo amministratore che, nonostante l’inevitabile cataclisma da gestire, ci mette cervello e determinazione per risolverlo, e risanare. Ma non può aggiustare tutto in pochi anni, è ovvio. In sostanza, non deve solo gestire gli effetti di quei disastri nel frattempo sempre più devastanti, ma vuole, e soprattutto lo fa, ricostruire ogni cosa daccapo.

E quelli del Pd che fanno? Semplice, gli sciacalli. Le altre sparute compagini li seguono a ruota, tutti insieme appassionatamente, a ogni effetto negativo rispetto a quelle cause disastrose si mettono a urlare ogni sorta di incapacità nei nostri confronti. Del resto vanno compresi, non hanno alternative, e soprattutto rimangono muti come tanti pesciolini sui risultati che la Raggi ottiene a ritmi mai visti per questa città. Una Capitale che hanno osservato cambiare a partire dal risanamento dei conti, nonostante “nessuno ci avrebbe scommesso 1 euro..”. Per non parlare del ripristino della legalità.

Le due cose messe assieme sono una roba che li manda ai pazzi. Non si ruba più, per cui si risana il Bilancio come mai fatto prima, ed è tutto legale. Ovviamente il riferimento va in primo luogo alle gare di appalto. 300 milioni di debiti fuori bilancio fatti da loro? Li abbiamo pagati noi, nel pieno rispetto della normativa vigente. Ebbene, hanno sempre votato contro, con a corredo insulti di ogni tipo, come se il problema fosse la soluzione, invece del disastro procurato ai cittadini. Spettacolari!

Quattro anni passati così, a votare a sfavore con ogni scusa, perfino contro ogni evidenza, la conferma del totale disinteresse per la cittadinanza. Che tristezza, sono veramente malmessi, confinati dentro l’acquario dove le romane e i romani li hanno spediti a osservare tutto ciò per gli anni a venire. Dev’essere questo che li terrorizza sempre di più. Sanno che il tempo sta per scadere, non vogliono passare un’altra consiliatura a osservare, ma non hanno ancora capito che continuando così i prossimi 5 saranno solo i primi di una lunga serie.

Il tempo delle accozzaglie alleanze e accordicchi con tante chiacchiere appresso per poi spartirsi le torte è finito.

Roma ha dato prova di volere, e potere, uscire a testa alta dallo schifo di quel passato. Al posto delle foto dei politici a cena coi delinquenti, oggi c’è l’immagine delle ville abusive dei Casamonica rase al suolo insieme a tutti i loro soprusi. Noi non saremo perfetti, qua nessuno può esserlo. Qua bastava, e basta ancora, solo voler fare, lavorare sodo, come abbiamo fatto, mostrare il lavoro fatto, e quello da fare… Pietro Calabrese