Un commento sulle dichiarazioni di alcuni colleghi sull’indebolimento del virus

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Facciamo una premessa: se verranno pubblicate delle sequenze che dimostrano che il virus è mutato ed ha perso “forza” ne saremo tutti lieti, ma ad oggi questi dati non esistono. Negli ultimi giorni sono morte circa 100 persone ogni giorno in Italia, 350 in UK, 1000 in USA e circa 1100 in Brasile. Parlare di un virus debole mi pare difficile. Quello che vediamo in Italia è invece l’effetto della dimunizione dei contagi e ce lo dicono i numeri. Ho analizzato il numero di morti (in un media di 4-5 giorni) a fine e inizio maggio. L’ho confrontato con il numero di contagi presenti 15 giorni e 1 mese prima (per l’evoluzione della malattia). Oggi muoiono circa 100 persone al giorno, il numero di contagi riportati 15 giorni fa era di circa 1000 e 1 mese fa 2000 al giorno. La mortalità ad un mese sarebbe del 5%. A inizio maggio morivano circa 250 persone al giorno, i contagi riportati 15 giorni prima erano circa 2200 casi e 1 mese prima 5000 casi al giorno. La mortalità riportata al numero dei contagi un mese prima era di circa il 5%. Questo calcolo seppur banale e imperfetto ci fa capire che il numero “relativamente basso” di morti che vediamo oggi è la logica conseguenza del basso numero di contagi perchè la mortalità non è cambiata. Quello che è cambiato è che abbiamo ridotto la circolazione del virus (e siamo stati molto bravi!).