LA STRAGE DEL COVID È FIGLIA DELL’AUSTERITY

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30 anni di parametri europei assurdi, decenni di tagli alla spesa sociale. Questo è quello che ha ridotto l’Italia in queste condizioni secondo gli economisti tedeschi.

Negli ultimi 7 anni soltanto, l’UE ha preteso tagli alla Sanità ben 63 volte, ma i tagli partono da più lontano, dal trattato di Maastricht del 1992. E mentre all’Italia si chiedeva di tagliare, negli ultimi 8 anni Germania e Francia aumentavano la propria spesa sanitaria pro capite del 17-18%.

Finalmente però, gli studiosi tedeschi cominciano a prendere consapevolezza dei loro errori. Sottolineano che i compiti a casa l’Italia li ha sempre fatti (fin troppi aggiungo io) con un avanzo primario trentennale ineguagliato in Europa e soprattutto mettono in evidenza come la crisi delle terapie intensive durante la crisi sanitaria, che tanti morti ha provocato, è la diretta conseguenza di quei tagli scellerati: “nel 1990 l’Italia aveva sette posti letto per mille abitanti, un valore vicino alla Germania e sopra la media Ue. Nel 2017, il numero di posti per le cure acute è sceso a 2,6″.

Ora il Patto di Stabilità e Crescita è sospeso. Ma non deve tornare. Serve una profonda riforma dell’impianto economico dell’Unione Europea e dell’Eurozona, che faccia della crescita e del benessere la sua missione. Altro che Mes, la parola chiave è “investimenti”.

Sembra che in Europa e in Germania in particolare, se ne stiano rendendo conto, ma ora serve passare dalle parole ai fatti. Gli italiani hanno pagato troppo, anche purtroppo in termine di vite.