Un rapporto appena pubblicato, “bombardamenti indiscriminati” contro bambini, malati e civili in fuga nella provincia di Idlib: ecco un primo risultato delle indagini della Commissione internazionale e indipendente di inchiesta sulla Repubblica araba siriana, coprendo il periodo che va tra luglio 2019 e gennaio 2020.
Secondo il rapporto, c’è “un’evidente prova che gli aerei russi sono stati coinvolti direttamente nel bombardamento di aree residenziali, colpendo mercati, scuole, negozi e abitazioni e compiendo dunque crimini di guerra o addirittura crimini contro l’umanità.
L’escalation della violenza ha portato almeno 1.5 milioni di siriani ad essere sfollate forzatamente”. La Commissione ha sottolineato che le forze pro-governative hanno ripetutamente commesso crimini di guerra attaccando le strutture sanitarie e violato le norme giuridicamente vincolanti del diritto internazionale umanitario.
Una situazione sconosciuta? No, varie organizzazioni non organizzative hanno denunciato da tempo crimini compiuti dall’esercito di Damasco, sostenuto dall’aviazione di Mosca, contro la popolazione civile di Idlib, ultimo bastione siriano nelle mani dell’opposizione. Il rapporto si basa su materiale fotografico e video di oltre 50 attacchi ed oltre 300 testimonianze.
Accusata nel rapporto è anche la milizia islamista Hayat Tahrir al Sham (Hts); che controlla parte di Idlib, responsabile di bombardamenti, saccheggi, rapimenti, torture e omicidi di civili.
Come al solito a rimetterci sono i civili, tra cui migliaia di bambini.



