Gli è venuto istintivo l’andare a rappresentare la comunità lacustre che non accetta la gestione artificiale del Lago

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tratto da “L’ultima fila in alto”

Il libro “L’ultima fila in alto”, autobiografico, di Gianluca Bordiga, verrà presentato a Torino quest’autunno. Si avvicina il momento. Con quest’opera, sua prima, Gianluca racconta in una stesura armoniosa un’efficace sintesi di novantacinque anni di storia, dalla sua famiglia d’origine al suo perseverante impegno pubblico a difesa del Lago D’Idro, territorio delle origini, e poi a difesa dell’intera asta del Fiume Chiese. Sono tante emozioni, in un senso e nel suo opposto. Nel 1985 Gianluca inizia a frequentare le riunioni della Pro Loco, che in quel tempo è presieduta da Lorenzo Pelizzari. La Pro Loco, però, nella tarda primavera di quell’anno va in crisi a causa di una lite tra il Presidente e l’Assessore comunale competente, Giuliano, delegato alla frazione Ponte Caffaro. Questa crisi determina le dimissioni del Presidente. La Pro Loco tiene quindi delle riunioni coinvolgendo il più possibile i giovani, maggiorenni, per cercare di darsi una nuova fase e fare in modo che i giovani subentrino. Tra questi giovani c’è Gianluca. Il diciannove agosto la Pro Loco tiene una Assemblea, all’ordine del giorno c’è il rinnovamento della stessa Pro Loco e l’elezione di un nuovo Presidente. Gianluca è presente, a lui viene chiesto se è disponibile ad impegnarsi nel ruolo di Presidente; accetta e viene eletto Presidente. Il nuovo Consiglio della Pro Loco inizia subito ad occuparsi del Lago D’Idro. Gianluca ha nel cuore il Lago, sin da ragazzo almeno una volta al giorno, anche d’inverno, va al Lago facendo un giro in bicicletta; e ogni anno gli cresce sempre maggiormente la rabbia vedendolo d’estate svuotarsi ogni giorno a vista d’occhio. La bicicletta di Gianluca è quella da donna che gli ha passato sua mamma, Fiore, da quando il papà ha comperato alla mamma una nuova bici. La bici per Fiore è un mezzo fondamentale, con quello ci fa tutto e in particolare va al grande lavatoio pubblico adiacente alla scuola, a lavare le lenzuola e tutti i panni grandi. Fiore non ha ancora la lavatrice, non la vuole e poi andare al lavatoio è anche un momento d’incontro con altre donne; il lavatoio è un momento di socializzazione, fa bene da un lato, ma dall’altro fa male alla salute perché l’acqua è fredda, a parte l’estate, lei negli altri periodi torna a casa con le mani sempre gelide. Da casa ad arrivare al grande lavatoio c’è circa di un chilometro, a piedi con i due secchi sempre pieni non si riesce, è troppo lunga la strada. Mentre con la bicicletta nuova, Fiore riesce bene a muoversi. Gianluca, quindi, con questo primo incarico pubblico inizia ad impostare un impegno forte della Pro Loco verso il Lago; instaura subito contatti con le altre Pro Loco di Anfo e di Idro, si formano rapporti anche affettivi con Giancarlo e Romeo della Pro Loco di Anfo, e con Valentino e Gigi della Pro Loco di Idro. Tra i primi passi che la Pro Loco Ponte Caffaro compie per approfondire la questione dello sfruttamento innaturale del Lago D’Idro è quello di andare personalmente a conoscere i rappresentanti della “Società Lago D’Idro”, SLI, ovvero quella società costituita all’inizio del secolo dalle varie entità della pianura orientale bresciana che per attività idroelettriche e agricole ottennero la possibilità di generare un invaso artificiale sul Lago D’Idro, mediante un Regio Decreto del 1917. Ha pensato subito a questo, Gianluca, gli è venuto istintivo di andare a rappresentare una parte della comunità lacustre che non accetta la gestione artificiale del Lago; quella gestione, quelle modalità dannose per il Lago e conseguentemente per le popolazioni del territorio che la Pro Loco in particolare ha il compito di valorizzare, anche per incrementare il fenomeno turistico. Da quell’incontro si capisce ancor meglio che la Società Lago D’Idro cercherà di proseguire a sfruttare in modo abnorme il Lago. Gianluca e la Pro Loco Ponte Caffaro si rendono conto che bisogna fare qualcosa di concreto per impedirlo, e lo fanno.

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