È la legge più bella che sia stata varata in questo paese negli ultimi 50 anni, ma incredibilmente anche la più criticata. 3 milioni di persone -tra cui molti anziani e bambini- usciti dalla disperazione, ma si sente solo parlare dei possibili furbi.
So qual è lo spirito che attraversa il Paese su questo. Molti sentono solo rabbia all’idea di star ‘mantenendo’ altri. Ne ho dovuto prendere tristemente nota.
Ho 2 cose da dire su questo.
La prima: il reddito non è per gli “altri”. Il Reddito è per tutti, anche per NOI. È una rete di protezione stesa sull’intera Nazione per raccogliere chiunque -chiunque!- in qualsiasi momento, fosse costretto a inginocchiarsi nella vita, per un sistema economico che non garantisce (è matematico!) sopravvivenza per tutti. I percettori di oggi forse non siamo noi, ma potremmo esserlo domani, insieme ai nostri figli. Dovremmo solo essere grati e felici di vivere in un paese in cui si è certi che, se mai cadrai, esiste una strada -diamine!- per rialzarti.
La seconda: se pure fossimo certi -ma proprio certi certi- che a noi non servirà mai, e che questa misura servirà sempre e solo ad altri, che cambia? Non vi rende felici sapere di vivere in un paese “rotondo”? Dove nessuno è lasciato indietro, ma tutti hanno almeno il necessario? Dove la tavola non è apparecchiata per pochi, mentre molti possono solo guardare? Davvero preferiamo che la famiglia del vicino sia costretta a dormire in auto?
Riuscire a godersi una festa con molti esclusi è roba da adolescenti rancorosi. E lasciarsi sedurre da coloro che si scagliano contro la solidarietà e l’inclusione, significa avere piacere che il paese si trasformi -per tutti noi, non solo per gli “altri”- in un posto orribile, un posto in cui ogni nostro stato di fragilità (povertà, malattia, vecchiaia) diventi una condanna certa alla solitudine e alla tragedia.
Aveva ragione Malcom X: se non saremo attenti, ci faranno odiare gli oppressi ed amare gli oppressori.



