Gian Luigi Gola

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È stato definito il Berlusconi della pro­vincia di Cuneo. Direttamente o indiret­tamente controlla una grossa fetta di in­formazione. Dal “Giornale del Piemonte” alla “Bisalta”, al “Braidese” a “Piazza Gran­de”. Ha sempre avuto il pallino dei media anche se la sua professione è quella del dottore commercialista, molto esperto in questioni societarie. È pure professore all’Università di Torino. Da giovane è sta­to l’uomo di fiducia di Raffaele Costa, più volte ministro, esponente politico liberale tra i più agguerriti in Italia. Il ruolo di Co­sta è ricoperto oggi dal figlio Enrico. Grazie alle numerose relazioni e alle indiscusse capacità Gola ricopre, o ha ricoperto negli anni, un buon numero di incarichi prestigiosi compreso quello di consigliere Ubi. I suoi più stretti collaboratori sono Die­go Rubero e Luca Delfino. Sui due le bat­tute si sprecano, alimentate però sempre dall’affetto. Per un periodo sono stato Direttore re­sponsabile del “Giornale del Piemonte”. Un incarico prestigioso che ho dovuto lasciare dopo le contestazioni mossemi
dall’Ordine dei giornalisti per una pre­sunta incompatibilità con la presidenza della Cassa di Risparmio di Fossano. Nessuno ha ancora capito a cosa miri veramente il professor Gian Luigi Gola. Una delle sue abilità è quella di intesse­re rapporti continui che lo hanno portato ad avere conoscenze molto diffuse. L’ironia è una delle sue qualità più spiccate. Quando mi chiede su whatsapp
giudizi riservati, si fa per dire, su una per­sona, so per certo che li diffonderà urbi et orbi. Ed io mi regolo di conseguenza.