Covid-19, Miozzo: “Con il lockdown rischieremmo gli stessi errori”

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Secondo il medico e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ecco cosa ci aspetta nell’immediato: “Ci prepariamo a un’intensificazione delle misure visto l’aumento dei contagi e dei ricoveri anche se non abbiamo avuto il tempo di valutare l’impatto degli ultimi provvedimenti, che si misura in 2-3 settimane. Il Cts non chiede il lockdown. Il Cts non chiede e non decide, deve dare valutazioni tecniche collegate a indici epidemiologici e allo stress sul sistema ospedaliero e territoriale. Il lockdown come a marzo-aprile è la soluzione più semplice.
Paralizzi il Paese e puoi sperare che in 3-4 settimane la catena di trasmissione si interrompa o si attenui. Ma quando l’abbiamo fatto si andava verso l’estate: ora siamo a novembre, arriveremmo in condizioni meno stressanti a dicembre – sottolinea – ma all’inizio della stagione influenzale, con la popolazione chiusa in casa, magari per poi affrontare il periodo natalizio come l’estate nella logica del liberi tutti. Che coinciderebbe con il desiderio di ritorno alla normalità e si ripeterebbero “gli stessi errori. Su tante cose a livello municipale, regionale e generale avremmo dovuto prepararci meglio all’autunno. Spezzo una lancia a favore del ministro Roberto Speranza, l’accordo con i medici di famiglia è complicato: servono i dispositivi di protezione, gli spazi negli studi. Le diverse strategie delle Regioni su nodi centrali come i covid hotel e i drive-in, dimostrano – per Miozzo – che serve una gestione centralizzata. Sull’osservanza delle misure adottate non ci sono abbastanza controlli. E ci preoccupa che siano invocati nuovi divieti e nuovi parametri quando quelli già esaminati e disposti non sono sempre rispettati”.