Il presidente boliviano Luis Arce ha toccato diversi temi forti nel discorso pronunciato dopo l’insediamento, oggi a La Paz, tra cui la volontà di operare per l’integrazione, sia a livello sud-sud fra i continenti, sia sul piano latinoamericano e sudamericano, in uno spirito di multipolarismo e di rigetto delle imposizioni dei poteri forti. Il capo dello Stato ha spiegato che il suo governo scommetterà per “una integrazione emancipatrice e mon subordinata, che tenga conto dei diversi ambiti della vita quotidiana, dalla salute, passando per l’educazione, fino all’economia commerciale”.
Indicando possibili strumenti per ottenere questo, Arce ha sostenuto che la “Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi (Celac) è la via migliore per conquistare tale nobile e storica causa. E – ha proseguito – torniamo a fare nostra la risoluzione della Celac del 2014 quando si dichiararono l’America latina ed i Caraibi come un territorio di pace. A livello internazionale – ha aggiunto – voglio giungere ad una integrazione dei continenti dell’emisfero meridionale. Rivendicheremo l’integrazione sud-sud in un mondo globalizzato in cui non ci vengano imposti i progetti del nord, e in questo senso ribadiamo la diversità dell’America latina e dei Caraibi”.
Ribadendo la centralità della Celac, meccanismo politico intergovernativo che riunisce le 33 nazioni latinoamericane, Arce si è inoltre detto favorevole al recupero dell’Unione delle Nazioni sudamericane (Unasur) all’interno di cui “ci ritroveremo tutti i Paesi sudamericani, indipendentemente dall’orientamento politico dei governi”.



