Televisioni

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Nel periodo in cui gli attacchi alle ban­che divennero spietati si decise di parte­cipare ai programmi televisivi per confu­tare le falsità che si udivano sempre più spesso. Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli mi ritenne adatto allo scopo e mi spedì al fronte. Non sempre fu un gioco da ragazzi. Molte volte mi sono trovato solo contro tutti a spiegare la complessità delle vicen­de bancarie avendo avversari, gli ospiti, il pubblico in studio e, spesso, lo stesso con­duttore.E così nei mesi più caldi ho partecipato
a tutte le trasmissioni televisive nazionali e locali. Mi capitava di essere invitato in tre programmi al giorno. Al martedì sia da Massimo Giannini per “Ballarò” che da Giovanni Floris per “Di martedì”. Sono stato a “Porta a porta “da Bruno Vespa e a “Otto e mezzo “da Lilly Gruber. Entrambi questi giornalisti li avevo in­tervistati da giovane per Telecupole e adesso i ruoli si invertivano. Ad Agorà ho conosciuto Serena Borto­ne e ad “Agorà estate” Monica Giandotti. Alla 7 Myrta Merlino e Andrea Pancani, a Mediaset Alan Patarga. Nei programmi del mattino Elisa Isoar­di, Franco di Mare e Marzia Roncacci, in quelli del pomeriggio Tiziana Parella. E ancora molti altri giornalisti della Tv e della radio. Non posso citarli tutti anche perché di alcuni non ricordo i nomi. Anche i miei libri hanno trovato spazio nel Tg1, Tg2, Tg3 e da Bianca Berlinguer a “Linea notte”. Addirittura il Tg2, grazie a Stefania Conti, venne a Fossano per il concorso “Inventa il risparmio”. Indimenticabili i servizi sul “Manuale di educazione finanziaria” di Maria Ro­saria Gianni e di Maria Grazia Capulli, la cui intervista andò in onda poche settima­ne prima della sua scomparsa. Purtroppo nei vari dibattiti televisi­vi non c’è mai il tempo di approfondire nulla e si incontrano personaggi che non sanno, Dio li perdoni, di cosa parlano. Un giorno mi trovai un’attricetta senza gloria che urlava perché una banca, a suo dire, le aveva sottratto tre milioni. Ma alla mia domanda se si trattasse di tre milioni di lire o di euro non seppe rispondermi. Strillò che lei si considerava una vittima e che io avrei dovuto risarcirla La vidi in altre trasmissioni recitare la stessa parte. Un’autentica “capra”.