Il senatore di Forza Italia, Andrea Cangini, in un intervento su ‘Qn’ in cui annuncia il proprio voto favorevole mercoledì prossimo in Aula dichiara: “Per carattere e cultura politica, ritengo che su questioni così rilevanti chi si trova all’opposizione dovrebbe agire come se si trovasse al governo e sono certo che, se governassimo, approveremmo la riforma del Mes così come ha fatto persino il sovranista ungherese Orbán. Capisco l’esigenza di tenere unita la coalizione; capisco la speranza, vana, di mandare a casa il governo. Ma un qualche distinguo tra noi e, per dire, un Alessandro Di Battista sarebbe opportuno farlo. Con un voto contrario – rileva – c’è il rischio che FI sia associata a quelle forze politiche che nascondono dietro la critica al Mes il proprio sostanziale antieuropeismo. Le critiche del presidente Berlusconi alla riforma del Mes sono condivisibili, soprattutto quando lamenta verrà gestito con logica intergovernativa anziché comunitaria. Si può considerare la riforma un passaggio transitorio e lavorare politicamente per trasformare il Mes nella cassa del futuro ministro del Tesoro europeo, oppure si può rovesciare il tavolo votando no. Tutti gli Stati dell’eurozona hanno recepito la riforma: cosa succederebbe se solo l’Italia la respingesse? Ci isoleremmo da partner ed istituzioni europee nel momento in cui ne abbiamo più bisogno”, sottolinea Cangini. “”Faremmo uno sgarbo a Germania e Francia, esponendoci al rischio di rappresaglie sul Recovery Fund. Determineremmo, stavolta davvero, quell’effetto ‘stigma’ da parte dei mercati finanziari teorizzato irrealisticamente dai contrari al Mes pandemico”.


