Il Great Salt Lake dello Utah è dove si insediarono nel 1847 i coloni mormoni; lungo le sue rive è cresciuta la capitale dello stato – Salt Lake City – e da tempo è una delle calamite turistiche del west americano. Da anni però del “Grande lago salato” si parla soprattutto perché le sue dimensioni si stanno riducendo a vista d’occhio
Le recenti nevicate e l’inverno più bagnato degli ultimi anni hanno per qualche giorno nascosto le condizioni di salute dello specchio d’acqua che nel 2022 ha toccato i suoi livelli più bassi. Negli ultimi trent’anni il bacino si è più che dimezzato.
Secondo i geologi il declino è iniziato dopo le siccità a cavallo tra gli anni ottanta e duemila (1988-93 e 1999-2002), ma stando a Kevin Perry, studioso dell’Università dello Utah, l’aridità e i cambiamenti climatici non sono l’unica causa: “La ragione di gran lunga più importante – spiega – è che utilizziamo troppa acqua. Soprattutto per l’agricoltura, ma anche le città sprecano più di quanto il lago permetta”.
Il problema sta dunque nei consumi ed è questo un ulteriore motivo di preoccupazione per tutti gli americani.



