Tra Milano e Venezia fino a 60 minuti in più. Tra Milano e Bologna fino a 40. E da Napoli a Milano, potrebbero volerci anche 7 ore. Su tutto questo cittadini, lavoratori e turisti sono stati informati in maniera parziale e tardiva, dopo aver magari già pagato i biglietti, fissato impegni lavorativi, itinerari turistici, coincidenze con aerei e navi. Non è normale.
Se tra Roma e Milano ci vorranno cinque ore, come hanno denunciato diverse unioni dei consumatori, il biglietto non può costare come quando il treno ne impiega tre.
Salvini anziché sparare sentenze ogni giorno su qualsiasi argomento, pensa o no di istituire un fondo di indennizzi per risarcire i cittadini dei disagi e del servizio a rilento? Il fatto che ci siano dei cantieri – molti con i soldi portati dal mio Governo – è positivo. Non è accettabile fregarsene e non intervenire per programmare meglio gli interventi e tutelare le persone che usufruiscono dei servizi, informarle.
Dal “famigerato” chiodo che paralizzò l’Italia lo scorso 2 ottobre (con il ministro a evocare sabotaggi che l’Autorità che regola i Trasporti ha sbugiardato), sono seguiti mesi tragici. Guasti, disservizi, decine di interruzioni di linea al giorno, cittadini spaesati nelle stazioni in cerca di informazioni. Il peggior “chiodo” è la politica indifferente ai disagi quotidiani delle persone.


