Non hanno zampe, né braccia, né il rifugio di un nido. Solo l’oceano
Per questo, la natura ha ideato un miracolo: la madre non allatta attaccando il piccolo al seno, ma spruzza il latte direttamente nell’acqua.
Ma non è un latte comune. È denso, bianco, quasi come panna o dentifricio, con il 50% di grassi.
Così denso da non dissolversi nel mare.
Rimane sospeso, galleggiando, in attesa che il piccolo lo raccolga tra le onde.
La madre calcola l’angolazione, la forza e il momento esatto.
E mentre entrambe nuotano, il nutrimento viaggia da una vita all’altra, invisibile tra la schiuma.
È un atto di precisione, ma anche di tenerezza: il modo in cui una madre nutre il proprio figlio in mezzo al caos dell’oceano.
Un promemoria che, anche nei luoghi più vasti e imprevedibili del mondo, la vita trova sempre un modo per abbracciarsi.

