Cresce la produzione di energia da fonti rinnovabili in Europa.
Per la prima volta durante i mesi di giugno e luglio, il 10% dell’energia consumata dai 27 paesi Ue è stato generato da pannelli solari. E’ quanto emerge da uno studio del think tank Ember che analizza i trend di produzione di energia, in particolare a carbone, e i consumi.
Nuovi record sono stati stabiliti in otto paesi dell’Ue, tra cui Spagna e Germania. Tuttavia, i pannelli solari generano ancora meno elettricità rispetto alle centrali elettriche a carbone europee, anche durante il picco di produzione estivo. Secondo Ember per raggiungere gli obiettivi di emissioni dell’UE per il 2030 la crescita annuale della produzione solare deve raddoppiare da 14 TWh l’anno degli ultimi due anni a 30 TWh.
Nel periodo giugno-luglio i pannelli solari hanno generato 39 TWh di elettricità (10% del totale) rispetto ai 28 TWh nello stesso periodo del 2018. La crescita sta accelerando: l’Ue ha visto aumentare la produzione solare di 5,1 TWh tra giugno-luglio 2020 e 2021, una variazione anno su anno maggiore rispetto al 2020 (+3,1 TWh) o al 2019 (+2,6 TWh).
Otto paesi dell’Ue hanno stabilito un nuovo record per il solare durante il picco estivo di quest’anno: Estonia, Germania, Ungheria, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Spagna. Sette paesi dell’UE hanno generato oltre un decimo della loro elettricità da pannelli solari nel giugno-luglio 2021, guidati da Paesi Bassi (17%), Germania (17%), Spagna (16%), Grecia (13%) e Italia (13%)
L’Ungheria ha quadruplicato la quota di solare rispetto a giugno a luglio 2018, mentre i Paesi Bassi e la Spagna l’hanno raddoppiata. Estonia e Polonia sono passate da valori vicino allo zero nel 2018 al 10% e 5% rispettivamente.



