A SCUTARI IL CONSOLATO ITALIANO DIVENTA CASA DELLE ARTI

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La città di riferimento dell’Albania settentrionale, che ospitò uno dei più antichi consolati d’Italia in assoluto, della stessa età anagrafica del nostro Stato unitario, potrà disporre di uno spazio totalmente riqualificato e aperto alla cittadinanza e alla comunità artistico culturale grazie all’intervento del Governo di Roma e all’impegno prioritario della nostra sede diplomatica in Tirana e dell’ambasciatore Fabrizio Bucci in prima persona

Il massimo rappresentante della diplomazia italiana, all’inizio dell’anno corrente, a seguito di un vertice con la locale amministrazione comunale – di recente rinnovata a seguito del voto elettivo popolare che nello scorso 14 maggio ha decretato la vittoria storica del socialista Benet Beci – ebbe a dichiarare che, in cooperazione con i livelli istituzionali territoriali, con i competenti Dicasteri a partire da quello della Cultura e con il sistema Italia nel Paese delle Aquile, sarebbe stato concretizzato l’intendimento di rafforzare il nostro ruolo protagonista in una regione storicamente fondamentale e intimamente connessa con le realtà e le tradizioni secolari italiane.

La riqualificazione dell’ex sede consolare, un elegante e prestigioso edificio del 1862, consentirà a tale infrastruttura edilizia di tornare a essere uno spazio vitale non più in termini di sede di carriera diplomatica bensì – ha precisato l’Ambasciatore Bucci nel corso di una intervista rilasciata agli inviati della Rai giunti in Albania per la settimana Internazionale della cultura italiana – sotto l’aspetto della ricettività di progetti, attività e iniziative negli ambiti delle arti creative, dell’innovazione e della cultura intesa come socialità e formazione dei talenti locali e di quanti vorranno scegliere il territorio di Scutari per organizzare qui, in sinergia con le competenze territoriali, eventi a elevato impatto socio culturale e inclusivo.

Come è nella tradizione della missione e dell’impegno delle istituzioni diplomatiche, associative, categoriali e volontaristiche del sistema Italia nell’Albania settentrionale, fin dai primi anni Novanta del secolo scorso. Se in allora era prevalente l’aspetto umanitario, adesso è preponderante la componente volta a promuovere la coesione sociale e le pari opportunità come pilastro della vita ordinaria e quotidiana.

La cerimonia di inaugurazione del nuovo e duraturo corso del Consolato è stata preordinata, oltre che dallo stesso Ambasciatore (coadiuvato dal proprio vice Luigi Mattirolo), dalla Ministra della Cultura Elva Margariti, dalla fondatrice e direttrice di Harabel Contemporary Ajola Xoxa, dal sindaco uscente Bardh Spahia e dal console onorario Roland Dodaj.

Proprio a Harabel Contemporary è stato affidato, sulla base della rodata e collaudata competenza, il compito di allestire il complesso espositivo che ha qualificato la fase inaugurale dello storico edificio come incubatore e casa delle arti: “È stato per noi un autentico privilegio collaborare alla rivitalizzazione di quello che si caratterizza per essere il più antico consolato italiano nel mondo”, ha esordito la direttrice Ajola Xoxa, presentando le talentuose opere amanuensi di Fatlum Doci, brillante mente creativa del territorio, e le realizzazioni artigianali create con materiali originali e di pregio da cinquanta studenti dell’Università delle arti diretta dalla professoressa Najada Hamza.

L’accompagnamento musicale è stato curato dal grande pianista Jusuf Beshiri, collaboratore di numerose attività che hanno scandito e scandiscono la progettualità della nostra diplomazia in territorio albanese.

L’ex consolato, per assecondare la propria funzione ricettiva, come ha ricordato ancora sua eccellenza Fabrizio Bucci, metterà a disposizione un apposito spazio dedicato alla foresteria e quindi alla ospitalità degli artisti e dei professionisti provenienti dall’esterno.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI