A Torino ci sono 20mila poveri in più rispetto al 2019, anno che ha preceduto la pandemia. Nel 2022 sono stati 40mila sul territorio cittadino e 70mila nella Diocesi, le persone incontrate e sostenute dalla Caritas di Torino e oltre mille i volontari impegnati nei centri
Questi i dati sull’impegno degli oltre 350 centri parrocchiali di servizio di carità, resi noti al convegno ‘Gemme di carità che Dio fa sbocciare’.
Nel solo capoluogo piemontese la Caritas ha censito 4.789 famiglie, 10.196 le persone aiutate, mentre fuori Torino le famiglie sono 2.929 e le persone aiutate 7.268.
E tra l’altro, come sottolinea il direttore della Caritas Diocesana, Pierluigi Dovis ” per il 53% si tratta di volti nuovi. Questo significa che più di una persona su due, prima del 2022, non l’avevamo mai vista. I servizi sociali hanno tirato i remi in barca e la gente si rivolge a noi” .
“Questo ci dice come probabilmente la nostra città e la nostra regione senza il servizio generoso di molti cristiani socialmente non starebbero in piedi – afferma, commentando i dati l’arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa Roberto Repole – Però, nello stesso tempo, mi sembra che questi numeri siano un’occasione per la società civile e per la politica di riflettere se non sia il caso di creare un modello di uomo che non sia soltanto l’uomo che produce, ma l’uomo che è capace di avere cura dell’altro”.



