DOMENICA 15 MAGGIO, alle 21 Presso la Cattedrale di San Giovanni Battista In Piazza San Giovanni, a Torino L’Accademia della Cattedrale di San Giovanni Ospita l’inizio dell’importante tournèe italiana di
Piovano & friends
GRAZIA RAIMONDI violino • RICCARDO ZAMUNER violino • VINCENZO MERIANI violino • IVOS MARGONI violino • FRANCESCO FIORE viola • ANDREA DE MARTINO viola • LUIGI PIOVANO violoncello • LUDOVICA RANA violoncello
Le Opere esposte NELLA CONCOMITANTE ESPOSIZIONE DI OPERE PITTORICHE: Paola Marchiaro – Edgardo Maria Giorgi
INGRESSO LIBERO
è gradita un’offerta in aiuto a famiglie segnatamente bisognose
programma
F. Mendelssohn-Bartholdy (1809 – 1847) Ottetto per archi in mi bemolle maggiore op. 20 Allegro moderato ma con fuoco – Andante – Scherzo.
Allegro leggierissimo – Presto
Petr Ilic Čajkovskij (1840-1893) “Souvenir de Florence” op. 70 Sestetto per archi in
re maggiore
Allegro con spirito – Adagio cantabile e con moto – Allegro
moderato – Allegro vivace
GRAZIA RAIMONDI ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, sua città natale, diplomandosi in violino con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Giovanni Adamo. Successivamente ha seguito i corsi di perfezionamento con Franco Gulli (Diploma di Merito all’Accademia Chigiana di Siena), Salvatore Accardo, Corrado Romano, Maurice Raskin. Grazie alla borsa di studio “J.W. Fulbright” di New York è stata allieva di Franco Gulli (violino) e di Rostislav Dubinsky (musica da camera) presso l’Indiana University in U.S.A., dove ha conseguito l’Artist Diploma.
Ha vinto il 1° premio in diversi concorsi: Rassegna Nazionale di Vittorio Veneto, Concorso Nazionale di Violino “Ugo Conta Music Awards Hong Kong” di Mantova, “Sibelius International Competition” tenuto presso l’Indiana University. Ha effettuato concerti in Trio con Antonio Pappano e Luigi Piovano, ha suonato il Triplo Concerto di Beethoven con Giovanni Sollima e Olaf John Laneri, ha collaborato per musica da camera con Alberto Bocini, Maurizio Baglini, Dmitry Sitkovetsky, Francesco Di Rosa, Kevin Fitz-Gerald, Giuliano Mazzoccante, Aldo Orvieto; nell’ambito della musica contemporanea dal 2018 fa parte del “Ensemble Prometeo”, nel 2021 ha formato il Trio Arciduca con Luigi Piovano e Gile Bae. Ha svolto un’intensa attività solistica e cameristica in prestigiosi teatri e sale da concerto: Teatro alla Scala di Milano, Concertgebouw di Amsterdam, Royal Albert Hall di Londra, Grossen Musikvereinsaal di Vienna, Philharmonie di Monaco, Teatro Colon di Buenos Aires ecc. partecipando a numerose riprese televisive e a molteplici incisioni, tra cui le Sei Sonate di Rossini in Quartetto per l’etichetta Tactus.
Ha ricoperto il ruolo di Primo violino dell’orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia dal 2003 al 2009 con cui ha suonato varie volte come solista, é stata Primo violino Solista dell’Orchestra da camera di Padova e del Veneto, attualmente è Primo violino Solista della Camerata Strumentale Città di Prato e dei Musici Aurei con cui ha inciso le “Quattro Stagioni” di Vivaldi (Eloquentia), registrazione che ha ottenuto fantastiche recensioni in Italia e all’estero. Suona un Giuseppe Gagliano del 1783.
RICCARDO ZAMUNER, nato a Napoli nel 1997, si è diplomato in violino al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, col massimo dei voti, lode e menzione speciale e nel medesimo Conservatorio ha frequentato il biennio di specializzazione in violino laureandosi con 110, lode e menzione e il biennio di specializzazione in viola laureandosi con 110, lode e menzione speciale. Ha conseguito, con il massimo dei voti, il diploma di perfezionamento in violino con il M° Sonig Tchakerian presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e ha conseguito il Master of Arts in Music Performance al Conservatorio di Lugano nella classe del M° Pavel Berman.
Frequenta inoltre la prestigiosa Accademia di Alto Perfezionamento Stauffer di Cremona studiando col M° Salvatore Accardo. È vincitore di diversi concorsi e svolge intensa attività concertistica sia in Italia che all’estero ( tournée in Spagna, Germania, Romania, Svizzera, Kazakistan). Nel 2016 ha debuttato , in qualità di solista, alla Filarmonica di Berlino. Suona inoltre in varie formazioni cameristiche e ha collaborato con Bruno Canino, Mario Brunello, Sonig Tchakerian, Bruno Giuranna, Daniele Orlando ecc. Collabora con “l’Orchestra da Camera Italiana” di Salvatore Accardo. È ideatore e primo violino della camerata “I Virtuosi di Sansevero” che ha debuttato in occasione del concerto di Natale 2017 nella famosa Cappella Sansevero. Suona un violino Marino Capicchioni del 1956.
VINCENZO MERIANI si è diplomato in violino sotto la guida del M° Vincenzo Corrado con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale presso il Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino, dove ha anche studiato Composizione sotto la guida del M° Giacomo Vitale. Riceve dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il “Premio Sinopoli 2017” dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in qualità di membro del Quartetto Felix. Presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha conseguito con il massimo dei voti i Diplomi di perfezionamento in violino e in Musica da camera sotto la guida dei Maestri Sonig Tchakerian e Carlo Fabiano. Si perfeziona in violino con il M° Felice Cusano presso la Scuola di Musica di Fiesole e con il M° Salvatore Accardo all’Accademia Walter Stauffer di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena, dove consegue il Diploma di Merito, e in Musica da camera con i Maestri Bruno Giuranna, Hatto Beyerle, Bruno Canino, Andrea Nannoni, Christophe Giovaninetti, Antonello Farulli, Johannes Meissl, Dirk Mommertz. Nel 2019 consegue con lode un Master in Music Performance sotto la guida del Mº Klajdi Sahatci al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano Svezia.
E’ risultato vincitore del Primo Premio Assoluto al XIII Concorso Europeo “Mendelssohn Cup”, del Primo Premio al 1° Concorso di Esecuzione Musicale “Gesualdo da Venosa” e del Primo Premio al “Concorso Europeo di esecuzione musicale Jacopo Napoli”. Si è esibito da solista e in complessi cameristici per prestigiosi festival ed istituzioni concertistiche.
IVOS MARGONI nato a Roma nel 1999, si è laureato in violino presso il conservatorio di San Pietro a Majella con 110 lode e menzione d’onore. Attualmente studia con Marco Fiorentini, con Salvatore Accardo presso l’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona e segue il corso di perfezionamento presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la guida del Maestro Sonig Tchakerian. Ha frequentato le masterclass di Mariana Sirbu, Sergey Girshenko e Liza Ferschtman. Ha vinto numerosi concorsi, nazionali e internazionali, Nel 2018 ha vinto il Premio Nazionale delle Arti (ex Premio Abbado) quale miglior violinista iscritto in un Conservatorio italiano. Ha ricevuto nel 2015 nell’ambito del Campus di Sermoneta una borsa di studio conferitagli su indicazione di Mariana Sirbu e di Bruno Giuranna. Ha inciso un CD per l’etichetta romana “Musikstrasse” in duo violino-pianoforte.
Ha suonato il Quintetto di Brahms op.34 con Marco Fiorentini, Mikhail Zemtsov, Sanja Repše e Kostantin Bogino per “Opera Estate Festival Veneto”. Si è esibito in qualità di solista con l’orchestra nei Concerti di Bruch (2016), con l’orchestra di Latina, e nel n.5 di Mozart con l’Orchestra di Roma Tre Orchestra (2017). Per “Omaggio a Cremona” al Teatro Ponchielli di Cremona ha eseguito la Sonata a 4 n. 1 di Rossini e il Quintetto di Hermann Goetz op. 16 coi Maestri Franco Petracchi e Roberto Paruzzo . Ha suonato presso importanti istituzioni italiane e in vari paesi europei quali: Svizzera, Germania, Francia e Scozia. Suona un violino copia Gennaro Gagliano costruito dal maestro liutaio Gennaro De Francesco nel 2016.
FRANCESCO FIORE, violista nato a Roma nel 1967, ha compiuto i suoi studi presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma sotto la guida di Lina Lama e Massimo Paris, perfezionandosi successivamente con Bruno Giuranna all’Accademia Walter Stauffer di Cremona. Vincitore di numerosi premi e concorsi, si è imposto fin da giovanissimo come uno dei musicisti più interessanti ed ecclettici della sua generazione, dando inizio ad una intensa attività concertistica che lo ha portato a esibirsi per le più prestigiose stagioni in Italia e nel mondo, collaborando con i più importanti musicisti italiani e stranieri: Salvatore Accardo, Bruno Canino, Rocco Filippini, Antonio Meneses, Boris Belkin, Renata Scotto, Antonio Pappano, Bruno Giuranna, Aloys Kontarsky, Aleksandar Madzar, Pierre Amoyal, Rainer Küssmaul e molti altri ancora. Da più di venti anni è membro del Quartetto Accardo. Per venticinque anni prima viola dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, ha ricoperto lo stesso ruolo presso l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra Nazionale RAI di Torino, e (invitato da Salvatore Accardo) è prima viola dell’Orchestra da Camera Italiana fin dalla sua fondazione. Recentemente decide di abbandonare l’Orchestra per dedicarsi a tempo pieno all’insegnamento: partecipa al concorso a cattedra classificandosi primo e assume il ruolo di docente di Viola presso il Conservatorio Claudio Monteverdi di Cremona. È stato anche nominato curatore delle preziose viole custodite nel Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona. La sua discografia comprende numerosi CD per DECCA, RCA, ASV, AMADEUS, FONÉ e FONIT CETRA.
Verso i dieci anni di età inizia i suoi primi approcci alla composizione, proseguendo poi gli studi da autodidatta. Questa sua attività di compositore, svoltasi quasi esclusivamente in forma privata, non sfugge però all’attenzione generosa di alcuni autorevoli estimatori, primo tra tutti Salvatore Accardo, che gli affida la realizzazione di un brano per violino e archi commissionato dalla Fondazione Pirelli, ed ispirato alla vita ed alle atmosfere di un grande complesso industriale. Nasce così Il Canto della Fabbrica, espressamente composto e dedicato a Salvatore Accardo e all’Orchestra da Camera Italiana, e recentemente eseguito in prima mondiale durante il Festival MITO 2017 con unanimi ed entusiastici riscontri di pubblico e critica.
ANDREA DE MARTINO inizia lo studio del violino in tenera età, iscrivendosi successivamente presso il Conservatorio “San Pietro a Majella di Napoli“. Partecipa a numerosi concerti in varie formazioni orchestrali e da camera, sia locali che nazionali. Tra i vari direttori d’orchestra con i quali ha collaborato, spiccano i nomi dei Maestri Riccardo Muti, Zubin Mehta, Daniele Gatti. In fase di formazione, decide di proseguire gli studi con la viola, strumento con il quale, oltre che da orchestrale e camerista, si esibisce come solista tenendo concerti in varie località italiane. Nel 2015 si diploma in viola presso il conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli con il massimo dei voti e la lode e nel 2017 consegue la laurea di specializzazione in viola con il massimo dei voti, la lode e menzione speciale sotto la guida del M° A. Maini; successivamente consegue la laurea specialistica in violino con il massimo dei voti e la lode.
Ha frequentato la Master Class presso la Musikhochschule di Mannheim tenuta dal M° Simone Jandl. Effettua varie tournée sia in Europa che in Asia (Inghilterra, Svizzera, Germania, Emirati Arabi, Cina) con numerose orchestre. È risultato idoneo nella graduatoria di collaborazione presso l’ente lirico Fondazione Arena di Verona, presso il Teatro dell’Opera di Roma, idoneo alle audizioni per viola di fila per il Regio Teatro San Carlo di Napoli (Teatro con il quale attualmente collabora), 1° idoneo alle audizioni del Teatro Massimo Bellini di Catania come II viola e viola di fila e risulta segnalato come viola di fila presso l’Orchestra Sinfonica Abruzzese.
LUIGI PIOVANO si è diplomato in violoncello a 17 anni col massimo dei voti e la lode sotto la guida di Radu Aldulescu, con cui in seguito si è diplomato in violoncello e musica da camera anche al Conservatorio Europeo di Parigi. Per diversi anni ha fatto parte del Quartetto Michelangelo ed è stato primo violoncello del gruppo Concerto Italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini. Nel 1999 è stato scelto da Maurizio Pollini per partecipare al “Progetto Pollini” al Festival di Salisburgo, ripreso alla Carnegie Hall, a Tokyo e a Roma. Dal 2000 è regolarmente ospite del Festival di Newport (USA). Ha tenuto concerti di musica da camera con artisti del valore di Wolfgang Sawallisch, Myung-Whun Chung, Alexander Lonquich, Dmitry Sitkovetsky, Leonidas Kavakos, Veronika Eberle, Katia e Marielle Labeque. Dal 2005 suona regolarmente in duo col M° Antonio Pappano e dal 2009 al 2019 ha fatto parte del trio “Latitude 41”. Nel 2020 Arcana ha pubblicato il CD con le Sonate di Brahms e le Romanze di Martucci in duo con Antonio Pappano. Come solista ha suonato sotto la direzione di direttori come Chung, Menuhin, Nagano, Pappano, Pletnev e con orchestre come la Tokyo Philharmonic, New Japan Philharmonic, Accademia di Santa Cecilia, Seoul Philharmonic, Orchestre Symphonique de Montréal. Da oltre vent’anni è primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Suona un violoncello del liutaio Francesco Ruggeri detto “il Per” (Cremona, 1692) messo gentilmente a disposizione da Francesco Micheli.
Dal 2002 si dedica sempre più alla direzione. Ha collaborato con solisti come Avi Avital, Luis Bacalov, Stefano Bollani, Pietro De Maria, Benedetto Lupo, Sara Mingardo, Dmitry Sitkovetsky, Valeriy Sokolov, François-Joël Thiollier e dal 2012 è direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto. Fra i suoi impegni più recenti come direttore annovera concerti sul podio di molte orchestre italiane (Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, Camerata Strumentale di Prato, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Haydn di Bolzano, Sinfonica Siciliana, Filarmonica Marchigiana…) e il debutto sul podio dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo. Fra gli impegni imminenti “Tosca” al Teatro Bellini di Catania e un concerto alla guida dell’Orchestra Verdi di Milano.
LUDOVICA RANA, nata in una famiglia di musicisti si è esibita col suo violoncello in recital presso importanti società concertistiche. Numerose sono poi le collaborazioni nell’àmbito della Musica da Camera, tra le quali quelle con la sorella Beatrice Rana, Enrico Dindo, Pablo Ferràndez, Giovanni Sollima, Bruno Giuranna, Massimo Quarta, Danilo Rossi, Pavel Vernikov. Si è imposta in prestigiosi Concorsi quali la 30ª Rassegna Nazionale d’Archi “Mario Benvenuti” di Vittorio Veneto nel 2010, il Premio “The Note Zagreb” al IX Concorso Internazionale “Antonio Janigro” in Croazia nel 2012; nel 2016 il Primo Premio all’International Music Competition “Vienna” Grand Prize Virtuoso e il “Young Virtuoso Award” alla “1th Manhattan International Music Competition” di New York. Menzione speciale al Premio delle Arti del MIUR (Ministero dell’Università e Ricerca). Diplomatasi in violoncello con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Musicale “Giovanni Paisiello” di Taranto, Ludovica deve anche la sua formazione al M° Enrico Dindo presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano e, successivamente, al M° Giovanni Sollima nel Corso di Perfezionamento in violoncello presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove si diploma con il massimo dei voti e lode.
Sempre presso la stessa Accademia Nazionale di Santa Cecilia consegue il diploma con il massimo dei voti nel Corso di Perfezionamento di Musica da Camera sotto la guida del M° Carlo Fabiano. È assistente del M° Nazzareno Carusi nella classe di Musica da Camera presso l’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. Suona un violoncello Claude Augustin Miremont del 1870.
Composto nel 1825 da un Mendelssohn appena sedicenne, l’Ottetto op. 20 rappresenta con la quasi contemporanea ouverture Sogno di una notte di mezza estate uno dei vertici più alti della produzione giovanile del compositore. In particolare, in questo lavoro Mendelssohn espresse tutta la sua spiccata personalità, contribuendo a creare un genere cameristico quasi inedito basato su un ensemble formato solo da archi, a differenza dai settimini di Beethoven e Hummel e dall’Ottetto di Schubert, che richiedono la presenza di strumenti a fiato. Inoltre, rispetto allo stile classico, che Mendelssohn aveva eletto come modello compositivo, nell’Ottetto op. 20 guardava verso i capolavori della sua maturità.
Il richiamo verso la poetica del Classicismo viennese emerge soprattutto nel tema vigoroso del primo movimento, che ricorda da vicino il Quartetto “Alba” di Franz Joseph Haydn, mentre tra gli elementi più innovativi meritano di essere citati l’immagine sonora dai toni quasi orchestrali e i contenuti programmatici dello Scherzo, che Mendelssohn trasse da quattro versi del Faust di Goethe, il sommo poeta che nutrì sempre una profonda ammirazione per il giovane compositore.
Dopo aver ottenuto un grande successo con la Bella addormentata nel bosco, Čajkovskij decise di prendersi una pausa a Firenze, città dove era già stato nel 1878 e portò a termine nel giro di un mese e mezzo La dama di picche. Tornato in Russia nel mese di giugno, Čajkovskij iniziò a scrivere il Souvenir de Florence op. 70, un’opera pervasa da una intensa vena melodica, di cui parlò in termini molto positivi in una lettera indirizzata alla sua protettrice Nadezda von Meck. Ai toni gradevolmente popolareschi dell’Allegro con spirito iniziale, fanno seguito un bellissimo Adagio cantabile, che vede il primo violino e il primo violoncello intessere un duetto sostenuto dal pizzicato degli altri quattro archi, un Allegretto che evoca con il panneggio scuro della viola le danze esotiche dello Schiaccianoci e un finale aperto da un altro tema russo, seguito da una serie di episodi molto sorprendenti. La prima stesura del 1890 venne sottoposta a una profonda revisione due anni più tardi, pochi mesi prima della morte del compositore.



