Abbandonato in un cassonetto da neonato su una strada della Florida

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Abbandonato in un cassonetto da neonato, su una strada della Florida, la vita di Freddie Figgers avrebbe potuto finire prima ancora di cominciare. Le sue grida furono udite da un passante, che chiamò la polizia — dando inizio a una storia che avrebbe ridefinito la resilienza e la speranza.Freddie aveva appena 13 giorni quando Nathan e Betty Figgers, di Quincy, lo accolsero in casa loro. Nonostante mezzi modesti —

Nathan lavorava in un’università e Betty era casalinga — la coppia diede a Freddie ciò che contava di più: amore incondizionato. A scuola veniva preso in giro, chiamato “spazzatura” a causa del suo inizio difficile. Ma Freddie non si lasciò mai definire da questo. A 9 anni, il suo papà adottivo gli regalò un Macintosh rotto preso in un negozio dell’usato per 25 dollari e gli disse: “Smontalo, guarda cosa riesci a fare.” Freddie fece molto di più — lo riparò. E con quella riparazione accese una passione per la tecnologia che durò tutta la vita.A 13 anni fu assunto dalla città per riparare computer. A 15 anni lanciò la sua azienda dal soggiorno di casa dei genitori.

A 17 anni aveva già 150 clienti. A 19 anni ottenne un brevetto per un dispositivo di telemedicina — venduto per 2,2 milioni di dollari. Quando suo padre adottivo sviluppò l’Alzheimer, Freddie progettò scarpe con GPS per evitare che si perdesse di nuovo. Quell’invenzione ha aiutato molte famiglie a gestire la demenza. A 25 anni Freddie aveva creato oltre 80 programmi software, ottenuto cinque brevetti e fondato un’organizzazione che offre borse di studio e aiuti in caso di disastri. Tutto iniziato con il suo primo stipendio. “Ricordo da dove vengo,” dice Freddie.

“Puoi comprare il mondo e perdere la tua anima. Io non voglio questo. Voglio migliorare il mondo. La bontà torna sempre indietro. Il successo è la miglior vendetta.” Da un cassonetto a un destino — la storia di Freddie ci ricorda che non è da dove parti che determina dove arriverai.