“Si sarebbe potuto approfittare del dimezzamento di sbarchi e ospiti per andare verso un sistema ordinario e pubblico, ma ciò non è avvenuto e 7 persone su 10 sono ancora accolte nel sistema straordinario, nonostante non ci sia alcuna emergenza”, dichiarano le due organizzazioni.
L’analisi evidenzia che i centri di piccole dimensioni sono quelli ad essere stati più penalizzati, avendo perso quasi 22 mila posti in due anni. I centri grandi, al contrario, sono diventati ancora più grandi. In media hanno 110 posti a disposizione. Nel 2018 erano 98. Con la diminuzione degli arrivi, viene sostenuto, si sarebbe potuto puntare sull’accoglienza diffusa, più virtuosa ed efficace. Nel 2020 i rifugiati e richiedenti asilo in accoglienza rappresentano solo lo 0,13% della popolazione italiana.
A Milano la capienza media dei centri è circa10 volte la media nazionale. Nei centri prefettizi il prezzo pro capite al giorno per ogni ospite passa da 35 euro a 26 euro, con ricadute in termini di qualità ed efficacia dei servizi offerti.



