L’adolescenza oggi presenta caratteristiche inedite.
In Italia, gli adolescenti sono circa 5 milioni: una minoranza in una società sempre più adulta e anziana e una realtà plurale, caratterizzata da esperienze del mondo profondamente diverse da quelle vissute anche solo pochi decenni fa.
Si è discusso di questo all’Università Lumsa di Roma durante l’incontro “Mondi Adolescenti: una domanda che attende risposta”.
La generazione che va dagli 14 ai 19 anni è quella che dovrà costruire e gestire il futuro del Paese.
Nati in società multiculturali, imparano una lingua straniera e convivono a scuola con compagni di una cultura diversa. I ragazzi di oggi tendono ad essere aperti rispetto a questioni e tematiche che, per chi è adulto, sono spesso controverse, non hanno conosciuto un mondo privo di dispositivi digitali e videogiochi online, social media e piattaforme, che sono trama e sottofondo al loro vissuto; hanno una spiccata sensibilità per la sostenibilità ambientale e la coscienza ecologica per un pianeta da salvare.
Il disagio adolescenziale
D’altro lato, sempre più spesso però i 14-19enni sono al centro di fatti di disagio che causa ritiro sociale, ansia e depressione, violenza, silenzio e solitudine, mancanza di senso e di futuro, fragilità mentale, forme di resistenza e di opposizione.
Per venire incontro a questi “mondi adolescenti”, all’interno di spazi educativi, scuole e servizi di supporto psicologico si stanno sviluppando nuove pratiche pedagogiche, didattiche e di cittadinanza che meritano attenzione e diffusione.
Cosa dice a noi, di noi, il loro disagio? Quali percorsi intraprendere al loro fianco, per prevenire la sofferenza e promuovere bene-essere e bene-stare? Come accompagnarli in questa età, caratterizzata da intense emozioni e relazioni, tra fisicità, dimensione digitale e opportunità da costruire?


