Aeroporti: Anzaldi (Iv), “A Fiumicino mamme lasciate sole, grave disservizio”

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Provate a fare atterrare a Fiumicino una donna sola con un bambino che va dai tre mesi ai tre-quattro anni, ossia in età da passeggino.

Se viaggiate con una compagnia che ha anche la classe business, come ITA, verrete lasciati sul finger senza passeggino e da quel momento la mamma si troverà abbandonata con il suo bagaglio, il bagaglio del piccolo e il bambino. Un vero dramma! Una barbarie, un disservizio grave per coloro che con coraggio decidono di avere un figlio. Presenterò un’interrogazione in Parlamento”. E’ quanto scrive il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi in un intervento su “Huffington post”.

“La donna viene abbandonata sola, o meglio separata – prosegue Anzaldi – dalla sua organizzazione eccezionale che ne fa una mamma che viaggia in perfetta autonomia. Si ritroverà con i bagagli e un bimbo, il cui peso sarà tra i circa 5 kg di un bambino di pochi mesi sino ai circa 15 kg di un bambino di 3 anni (che anche se cammina non può certamente fare una maratona). In questa situazione, valigie e bimbo in braccio, la mamma dovrà affrontare i circa i 500/800 metri che la separano dal suo passeggino, che ritroverà se tutto va bene, dopo 30-40 minuti abbandonato vicino l’area bagagli.

O meglio nello spazio (in teoria ma in realtà abbandonato) ‘bagagli irregolari’ come tavole da surf, sacche da golf e altro (e già questo dettaglio dimostra come viene considerato il passeggino). Se invece atterrate con Ryanair, che è molto più spartana e quindi spesso non utilizza il finger, il disservizio non cambia, anzi. Infatti anche se siete a piedi sulla pista sotto l’aereo e a pochi metri dal passeggino, non vi viene restituito.

Ma non finisce qui: dopo il finger, con bagagli e bambino da portare in braccio, la mamma dovrà affrontare due rampe di scale metalliche per arrivare al piano aerostazione e da lì i soliti 500/800 metri, fino al nastro bagagli.

La cultura del disservizio, o meglio la scelta di penalizzare le mamme, è testimoniata nello stesso sito internet dove, come soluzione al disagio di questi infiniti tragitti tra aereo ed esterno (peraltro sarebbe interessante verificare se venga scelto il percorso più breve o uno più lungo per costringere il viaggiatore a passare dalle aree commerciali) viene messo a disposizione un servizio a pagamento ‘welcome Vip’, che con l’auto ti porta fino a sotto l’aereo, o un servizio di ‘Portieraggio’, ossia trasporto bagaglio entrambi a pagamento. O ancora le macchine elettriche interne a disposizione per anziani e donne in maternità (come commentava una mamma senza passeggino: ‘Certo, hanno paura che partoriscano qui’). Tutto questo nell’aeroporto della Capitale d’Italia, nel Paese che sta investendo 20 miliardi per le famiglie e contro la denatalità”.