Agricoltura, Patuanelli: la Pac è stata elemento di unione

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Stavamo uscendo dalla pandemia e ora stiamo precipitando in un conflitto dai confini incerti e con prospettive non facili da prevedere. Nonostante la non positività del momento, l’agricoltura gioca un ruolo strategico; non a caso la Pac è stata elemento di unione dell’Europa fin dalla sua fondazione”.

Così Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, intervenuto a Verona al Summit internazionale “Sessant’anni di Politica agricola comune: quali sfide per la Pac? La vision al 2050”, giornata di riflessione sul Pac e preapertura della 115esima edizione di Fieragricola, la rassegna internazionale dell’agricoltura, alla quale partecipano oltre 520 espositori da 11 Paesi, delegazioni da 29 paesi e un’offerta trasversale dedicata a meccanica agricola, zootecnia, energie rinnovabili, vigneto e frutteto.

“Siamo davanti a una grande sfida che deriva dall’opportunità di rinnovamento delle filiere produttive, in particolare dell’agroalimentare – ha detto il ministro – L’innovazione è il cavallo attraverso il quale cavalcare le praterie dell’agricoltura per i prossimi 40 anni.

Solo attraverso l’innovazione potremo produrre cibo, garantire sicurezza alimentare a tutte le popolazioni europee nel rispetto dell’ambiente, riducendo gli sprechi energetici e il consumo di fonti non rinnovabili. In questo contesto – ha concluso Patuanelli – la Pac è uno strumento fondamentale che deve essere aggiornato costantemente per garantire competitività all’agricoltura. L’altro tema, oltre all’innovazione, è quello dell’energia che nel settore agricolo può diventare un reddito aggiuntivo per gli imprenditori. Su questo il PNRR prevede ingenti risorse: 1,5 miliardi di euro per l’agrisolare e 1,1 miliardi di euro per l’agrivoltaico”.