Al nord 24 focolai di peste suina, il Commissario: “Situazione complessa ma non drammatica”

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Al momento ci sono in Italia 18 focolai in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna”. Il Commissario Straordinario Giovanni Filippini, ha fatto il punto sulla diffusione della peste suina africana (Psa), una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali, ma che non è trasmissibile agli esseri umani.

“Bisogna essere prudenti”, avverte Filippini, “la situazione – dice – è complessa ma definirla drammatica è esagerato. È una situazione legata a un’ondata epidemica. È chiaro – aggiunge – che c’è tantissima preoccupazione da parte di associazioni e allevatori, soprattutto di quelli che si trovano nelle zone di restrizione e sono soggetti alle misure e ai provvedimenti che ho inserito nell’ultima ordinanza”.

A essere molto allarmata è Confagricoltura: “Siamo sull’orlo di un disastro, siamo sul limite di un baratro. Saranno 15-20 anni che lamentiamo che una fauna selvatica fuori controllo è un grossissimo problema, oggi stiamo raccogliendo i frutti del non essere stati ascoltati”, ha detto Rudy Milani, presidente nazionale dei suinicoltori dell’associazione di categoria, ai microfoni di Radio 24

Secondo Milani, “la presenza del virus sul territorio italiano non mette a rischio il consumo perché è un problema per la salute, perché non lo è in nessun modo. Il problema è che questo virus viene trasportato attraverso la carne in Paesi esteri dove il virus della peste non c’è. Quindi da quando noi lo abbiamo, l’esportazione di carne suina verso la Cina, verso il Giappone, verso l’Asia in generale e alcuni paesi dell’America è stata bloccata pochi giorni dopo creando un danno che secondo le stime fatte da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) può essere valutato tra i 20 e i 30 milioni di euro al mese. Poiché la peste è arrivata in Italia a gennaio 2022 – ha concluso Milani – abbiamo accumulato fino adesso oltre mezzo miliardo di danno all’export”.