Riassunto delle puntate precedenti …
Dunque, da una parte si definiscono i lavoratori in lotta come teppisti, dall’altra si spostano i depositi chimici in porto, anzi no in mezzo al mare, anzi forse restano li, poi spostiamo le riparazioni a ponente, anzi no ci facciamo passare in mezzo i turisti, anzi no le lasciamo a levante che poi è ponente …
Poi facciamo un “villaggio” di ottocentesca memoria per separare Sestri dal Cantiere … ma forse, vantandosi di essere “foresti”, non si sa che Sestri è il Cantiere e il Cantiere è Sestri. Per cui non c’è nulla da dividere, semmai occorre investire su Sestri Ponente tutta, nel Cantiere, nel Quartiere, nelle scuole, nelle strutture, sportive, nella viabilità, nel verde pubblico.
L’ultima, in ordine cronologico, sarebbe che nel nuovo bacino in costruzione a Sestri Ponente ci potranno andare a lavorare tutti, costruttori, riparatori basta mettersi in fila e far richiesta …
Ora, sicuramente dal punto di vista mediatico questo è un gioco che può dare frutti, d’altronde Albert Camus affermava che “Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori”.
Ci sarebbe da ridere, ma per chi lavora questa ambiguità è fonte di preoccupazione.
Per l’industria servono certezze, programmazioni pluriannuali, investimenti. Non slogan alla ricerca di selfie e commentatori sui giornali.
Fincantieri a Sestri Ponente costruisce navi nel bacino dato in concessione!
Pensare e dire che il nuovo bacino “Fincantieri lo utilizzerà per costruire navi, gli industriali per ripararle”, (tra l’altro smentito ieri dai vertici aziendali e da esponenti del governo) serve solo a creare preoccupazione e confusione sia a Sestri che nelle Riparazioni.
Per cui, la domanda è: Perché??
RSU FINCANTIERI SESTRI PONENTE



