AL VIA GIOVEDÌ 25 I “DIALOGHI SULLA VITA” IN CASA FARO

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– Otto appuntamenti, fino al 4 dicembre, a cura dell’Ufficio Culturale della Fondazione FARO per confrontarsi sui momenti cruciali della vita: amore, genitorialità, corpo, cura, disuguaglianze di genere, maternità, invecchiamento, fino al tabù del suicidio

– Giovedì 25 alle 18 il primo incontro, con Guido Catalano: L’amore è cambiato?
– Programma completo su fondazionefaro.it, ingresso gratuito previa registrazione

Torino  Sono otto gli incontri programmati per il secondo ciclo dei Dialoghi sulla vita – dal 25 settembre al 4 dicembre – a Casa FARO, a Torino. Il calendario – curato dall’Ufficio Culturale della Fondazione FARO – intreccia filosofia, letteratura, psicologia e impegno civile. Al centro, i grandi nodi dell’esistenza contemporanea: l’amore, la genitorialità, il corpo, la cura, le disuguaglianze di genere, la maternità, l’invecchiamento e il tabù del suicidio.

Il nostro sguardo attento alla vita nasce proprio dal confronto quotidiano con la sua fine. È questa consapevolezza della mortalità che ci spinge a prenderci cura di ogni esistenza con serietà e responsabilità etica. Una serietà che non è pesantezza, ma accoglie anche la leggerezza, elemento essenziale di una visione autentica e profonda della vita“. Così illustra l’iniziativa Marina Sozzico-responsabile dell’Ufficio Culturale della Fondazione FARO: “Da questa filosofia nasce il programma che proponiamo al pubblico torinese in una modalità di incontro che vuole accogliere gli interrogativi sulle fragilità della vita che si manifestano in ogni relazione.

L’Ufficio Culturale della Fondazione FARO è nato nel 2024 con l’obiettivo di condividere e diffondere, attraverso iniziative e progetti, il pensiero maturato dall’esperienza quotidiana nelle cure palliative: un pensiero che mette al centro la tutela e il valore della vita in ogni sua fase.

I PRIMI DUE APPUNTAMENTI

Il programma completo è disponibile sul sito fondazionefaro.it, gli incontri si tengono negli spazi di Casa FARO in Via Botero 16 a Torino. L’ingresso è libero, previa registrazione via email – casafaro@fondazionefaro.it – o WhatsApp 351 6296492.

– Giovedì 25 settembre (ore 18) il ciclo si apre con una domanda provocatoria: L’amore è cambiato?

Abbiamo messo in crisi la visione tradizionale della coppia monogamica che dovrebbe esistere (o resistere) per sempre. Che forme può prendere l’amore una volta superato il mito dell’amore romantico? Nella nostra attività clinica vediamo sempre più spesso famiglie non tradizionali e forme di amore diverse dalla coppia.

La filosofa Annalisa Ambrosio, che ha appena pubblicato con Einaudi il libro L’amore è cambiato, dialoga con Vittoria Baruffaldi, professoressa di filosofia e autrice di C’era una volta l’amore e Guido Catalano, poeta e scrittore torineseche nelle sue poesie d’amore non ha lesinato l’ironia, incalzati dalla giornalista Enrica Caretta. Sul tavolo la crisi della coppia monogamica e le nuove forme di legami affettivi.

– Sabato 27 settembre (ore 11) si parla di genitorialità: Crescere figli in un mondo difficile

Crescere un figlio è impresa ardua, soprattutto in un mondo che ha idealizzato la felicità e che induce i genitori a proteggere troppo i propri figli. Poi ci sono anche i genitori che non sanno proteggere perché a loro volta non sono mai stati accompagnati e guidati nella vita. Come si può crescere bene nonostante tutto?

La neuropsichiatra infantile Elena Rainò Fabio Gedaeducatore e scrittore di molti romanzi che hanno protagonisti adolescenti difficili, riflettono – guidati da Silvia Trisolino – su come educare i più giovani in una società che oscilla tra iperprotezione e abbandono.

La Fondazione FARO ETS è un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di assistere dal punto vista fisico, psicologico, sociale e spirituale, coloro che necessitano di cure palliative, prendendosi cura anche delle loro famiglie nelle loro case o in hospice. Accanto al lavoro di assistenza, la FARO svolge anche attività di ricerca medico-scientifica e di divulgazione nell’ambito delle cure palliative. La FARO opera sui territori di Torino, Carignano, Chivasso, Leinì e Lanzo.

L’Ufficio Culturale della FARO propone percorsi di riflessione sui grandi temi dell’etica, della crescita personale e delle fragilità umane, offrendo strumenti concreti per affrontare le crisi e le sfide dell’esistenza, in ogni età e contesto. Per raggiungere pubblici diversi, le attività culturali utilizzano linguaggi molteplici: parola e dialogo, scrittura, arte, fotografia, teatro e musica, creando occasioni di incontro e confronto.

Casa FARO, in via Botero 16, nel cuore di Torino, è il luogo che ospita queste proposte. Accogliente come una casa, dispone di una sala conferenze intima e raccolta, pensata per favorire la condivisione, il dialogo e la riflessione comune.