Torino – Sono otto gli incontri programmati per il secondo ciclo dei Dialoghi sulla vita – dal 25 settembre al 4 dicembre – a Casa FARO, a Torino. Il calendario – curato dall’Ufficio Culturale della Fondazione FARO – intreccia filosofia, letteratura, psicologia e impegno civile. Al centro, i grandi nodi dell’esistenza contemporanea: l’amore, la genitorialità, il corpo, la cura, le disuguaglianze di genere, la maternità, l’invecchiamento e il tabù del suicidio.
“Il nostro sguardo attento alla vita nasce proprio dal confronto quotidiano con la sua fine. È questa consapevolezza della mortalità che ci spinge a prenderci cura di ogni esistenza con serietà e responsabilità etica. Una serietà che non è pesantezza, ma accoglie anche la leggerezza, elemento essenziale di una visione autentica e profonda della vita“. Così illustra l’iniziativa Marina Sozzi, co-responsabile dell’Ufficio Culturale della Fondazione FARO: “Da questa filosofia nasce il programma che proponiamo al pubblico torinese in una modalità di incontro che vuole accogliere gli interrogativi sulle fragilità della vita che si manifestano in ogni relazione.”
L’Ufficio Culturale della Fondazione FARO è nato nel 2024 con l’obiettivo di condividere e diffondere, attraverso iniziative e progetti, il pensiero maturato dall’esperienza quotidiana nelle cure palliative: un pensiero che mette al centro la tutela e il valore della vita in ogni sua fase.
I PRIMI DUE APPUNTAMENTI
– Giovedì 25 settembre (ore 18) il ciclo si apre con una domanda provocatoria: L’amore è cambiato?
La filosofa Annalisa Ambrosio, che ha appena pubblicato con Einaudi il libro L’amore è cambiato, dialoga con Vittoria Baruffaldi, professoressa di filosofia e autrice di C’era una volta l’amore e Guido Catalano, poeta e scrittore torinese, che nelle sue poesie d’amore non ha lesinato l’ironia, incalzati dalla giornalista Enrica Caretta. Sul tavolo la crisi della coppia monogamica e le nuove forme di legami affettivi.
– Sabato 27 settembre (ore 11) si parla di genitorialità: Crescere figli in un mondo difficile
La neuropsichiatra infantile Elena Rainò e Fabio Geda, educatore e scrittore di molti romanzi che hanno protagonisti adolescenti difficili, riflettono – guidati da Silvia Trisolino – su come educare i più giovani in una società che oscilla tra iperprotezione e abbandono.
Casa FARO, in via Botero 16, nel cuore di Torino, è il luogo che ospita queste proposte. Accogliente come una casa, dispone di una sala conferenze intima e raccolta, pensata per favorire la condivisione, il dialogo e la riflessione comune.


