Al via i Mondiali di Atletica negli Usa, attesa per Jacobs e Tamberi

0
32
Tokyo (JPN) 01 .08. 2021 Olimpiadi Tokyo 2020 XXXII giochi olimpici. Atletica 100M Semi Finale ITA JACOBS Lamont Marcell foto di Luca Pagliaricci / GMT Sport

Sessanta azzurri, ventinove uomini e trentuno donne, a Eugene per coronare il loro sogno americano. Gli Usa si apprestano a ospitare i Mondiali di atletica, in programma tra il 15 e il 24 luglio, per la prima volta nella loro storia.

In Oregon sono attesi quasi 2000 atleti provenienti da 192 paesi. Non ci saranno però russi e bielorussi dopo il divieto imposto dalla World Athletics, la federazione internazionale di atletica.

In Italia, inevitabilmente, i riflettori sono puntati su Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, il più veloce e il più in alto da quella magica notte del 1° agosto a Tokyo: ipotizzare un bis iridato però è alquanto complicato, visto che entrambi si presentano sul suolo americano alle prese con acciacchi e prestazioni non all’altezza.

Alle ultime Olimpiadi la spedizione azzurra ha compiuto un exploit portando a casa cinque medaglie d’oro, includendo anche la staffetta 4×100 maschile e il trionfo nella 20 km di marcia di Massimo Stano e Antonella Palmisano. Senza quest’ultima, ferma per una infiammazione all’anca, e con Jacobs e Tamberi circondati da diversi punti interrogativi, quello di Eugene si presenta come “un Mondiale complesso”, ha ammesso in sede di presentazione il direttore tecnico delle squadre azzurre Antonio La Torre.

L’avvicinamento del campione olimpico dei 100 metri al Mondiale è stato travagliato, tra infortuni e acciacchi vari che gli hanno impedito di competere con i suoi rivali. “Oggi sono al 97%, il giorno prima della gara sarò al 98%, per la batteria al 99% e per la finale al 100%. Sono qui e adesso mi butto, sono venuto a Eugene per giocarmi tutte le mie carte – dice Jacobs in vista del debutto, in programma nella notte tra venerdì e sabato –

La voglia di gareggiare è tantissima, se sono qui è perché negli ultimi giorni abbiamo avuto buoni riscontri in allenamento, dal punto di vista fisico, tecnico e cronometrico. Lo ammetto: per come stavo a Stoccolma a fine giugno, mai avrei pensato di essere qui ai Mondiali.

Ma il fastidio che mi ha costretto a saltare quella gara è andato via gradualmente, ora è sotto controllo, ieri abbiamo anche provato le partenze dai blocchi sui 30 metri: lo abbiamo gestito e stiamo continuando a farlo. È un dolore che viene da una problematica della schiena e non da un problema muscolare: ce l’ho da quando sono bambino, ogni tanto salta fuori”.