Al via il Data Act UE: come cambia l’accesso e l’uso dei dati generati dai dispositivi connessi

0
4

Dal 12 settembre 2025 sono entrate in vigore le principali disposizioni del Data Act, il regolamento UE 2023/2854, – noto anche come legge sui dati – che introduce nuove regole per l’accesso e l’utilizzo dei dati generati dai dispositivi connessi.

L’obiettivo è riequilibrare i rapporti di forza nel mercato digitale e restituire a cittadini e imprese la possibilità di decidere come utilizzare queste informazioni. Gli utenti potranno accedere direttamente ai dati prodotti dai loro oggetti, macchine e dispositivi intelligenti e condividerli liberamente con soggetti terzi di loro scelta, aprendo la strada a nuove opportunità di innovazione e concorrenza. Un cambiamento che riduce il potere esclusivo di produttori e fornitori di servizi e spinge le aziende a ripensare strategie e modelli di business.

Perché il Data Act?

Il 23 febbraio 2022 la Commissione europea ha proposto il Data Act, una tappa fondamentale della strategia UE in materia di dati e uno strumento chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Decennio Digitale 2030, il programma strategico volto a guidare la trasformazione digitale entro il 2030.

Il Data Act si affianca al Data Governance Act, in vigore dal settembre 2023, che ha introdotto i processi e le strutture per facilitare la condivisione dei dati tra imprese, cittadini e settore pubblico.

Questa cornice normativa è diventata necessaria a seguito della crescente diffusione di prodotti connessi a Internet – dagli elettrodomestici intelligenti alle automobili, fino ai macchinari industriali – che ha generato un’enorme quantità di dati nell’ambito dell’Internet delle cose (IoT). Questo patrimonio informativo offre grandi opportunità per innovazione e competitività, ma richiede regole chiare per un utilizzo equo.

La nuova normativa risponde a questa esigenza, responsabilizzando utenti e imprese e conferendo loro maggiore controllo sui dati generati dai dispositivi connessi, pur mantenendo incentivi per chi investe nello sviluppo delle tecnologie dei dati. Inoltre, il regolamento stabilisce condizioni generali per i casi in cui un’impresa sia giuridicamente obbligata a condividere dati con un’altra, tutelando così la concorrenza e favorendo l’efficienza.

Concepito come atto legislativo intersettoriale, il Data Act definisce principi validi per tutti i settori economici senza modificare gli obblighi già esistenti in materia di accesso ai dati. Le normative future dovranno però conformarsi ai suoi orientamenti, per garantire coerenza e armonizzazione a livello europeo.

Misure e vantaggi del Data Act

In concreto, il Data Act:

  • garantisce che i dispositivi connessi sul mercato dell’UE siano progettati per consentire la condivisione dei dati;
  • offre ai consumatori la possibilità di scegliere tra più servizi, senza dover dipendere dal produttore del dispositivo;
  • fornisce agli utenti aziendali, in settori come la produzione o l’agricoltura, l’accesso ai dati sulle prestazioni delle apparecchiature industriali, creando opportunità per migliorare l’efficienza e ottimizzare le operazioni;
  • consente ai consumatori di trasferire facilmente i dati e passare da un fornitore di servizi cloud a un altro;
  • vieta contratti iniqui che potrebbero ostacolare la condivisione dei dati.

In questo modo, il Data Act getta le basi per un’economia europea dei dati più equa, innovativa e competitiva, mettendo al centro i diritti degli utenti e garantendo al tempo stesso la protezione dei dati personali, tutelati dal GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati).

Il Data Act introduce inoltre misure concrete per rendere i dati più accessibili e utilizzabili a beneficio di imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni, con un impatto diretto sull’accesso e l’uso dei dati generati dai dispositivi dell’Internet of Things (IoT).

Quando si acquista un prodotto tradizionale, si ricevono tutti i suoi componenti e accessori; nel caso dei dispositivi connessi, invece, durante il normale utilizzo vengono generati nuovi dati, che diventano a tutti gli effetti parte integrante del prodotto.

Il Data Act conferisce a privati e aziende il diritto di accedere a questi dati, derivanti dall’uso di oggetti, macchine e dispositivi intelligenti.

Questa possibilità apre la strada a riparazioni e manutenzioni più efficienti ed economicamente vantaggiose: gli utenti possono condividere i propri dati con fornitori terzi, permettendo a questi ultimi di migliorare i servizi post-vendita e creare concorrenza leale rispetto ai produttori originali.

Consumatori, agricoltori, compagnie aeree, imprese di costruzione e proprietari di edifici potranno così scegliere fornitori più efficienti o svolgere autonomamente alcune operazioni, riducendo i costi e prolungando la vita dei prodotti, in linea con gli obiettivi del Green Deal.

L’accesso ai dati sulle prestazioni delle apparecchiature industriali rappresenta un’opportunità per ottimizzare l’efficienza operativa. Settori come industria manifatturiera, agricoltura ed edilizia possono migliorare cicli produttivi, gestione della catena di approvvigionamento e processi decisionali, sfruttando anche le tecnologie di apprendimento automatico.