ALBANIA, BEGAJ IN VISITA ALL’EX CAMPO INTERNATI DI SPAC: “LA CURA DELLA MEMORIA RAFFORZA LA LIBERTÀ PRESENTE E FUTURA”

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Il Presidente della Repubblica d’Albania, Bajram Begaj, accompagnato dalla First lady Armanda, ha svolto una visita nell’ex campo internati di Spac, in un momento di profonda dolorosa riflessione corale nel quadro della cerimonia di commemorazione delle vittime del regime totalitario del secolo scorso

L’arrivo del Capo dello Stato ha voluto onorare il cinquantesimo anniversario della rivolta di Spac, nel quadro degli eventi di salvaguardia della Memoria promossi dalla Diocesi e dall’amministrazione comunale di Mirdita nell’Albania del Nord che più di altri territori pagò un alto prezzo umano alla crudeltà dello stalinismo.

“Siamo qui per ricordare tutti coloro che si sono sacrificati per la libertà – ha premesso il Presidente Begaj – Pal Zefi, Skender Daja, Dervish Bejko, Hajri Pashai, Dashnor Kazazi, Jorgji Pepa, e tanti, tanti altri sono soltanto alcuni di quei nomi che con il proprio sacrificio hanno voluto dimostrare che anche dopo la morte la speranza non muore mai”.

Martiri che fanno parte di una storia non ancora del tutto venuta alla luce “e che incide pesantemente sul nostro futuro. Gli eroi di Spac, e altre persone che come loro si sono battute contro il totalitarismo, sono qui a ricordare a tutti noi che la lotta per la libertà impone un impegno e una vigilanza incrollabile da parte di tutti e di ciascuno. Prendendo coscienza di ciò, saremo artefici dei nostri destini”.

Con un particolare riferimento alle nuove generazioni, al centro delle riflessioni del Presidente della Repubblica d’Albania fin dall’avvio del proprio incarico al vertice delle Istituzioni statali: “Siamo qui per dire che occorre acquisire consapevolezza del nostro passato collettivo e separare così il bene dal male, costruendo ponti di comprensione e chiedendo scusa per gli errori dello scorso secolo, facendo così luce sul periodo più buio della nostra Nazione”.

La conclusione dell’intervento presidenziale è stata del tutto indirizzata ai Sopravvissuti alle atrocità dell’internamento nelle prigioni di Spac: “Il vostro esempio – ha sottolineato il Presidente della Repubblica – è la più alta e nobile dimostrazione che le sofferenze subite possono diventare un modo per infondere tolleranza, saggezza, speranza e gentilezza. Per questo, la nostra comunità conserva nei vostri confronti un grande debito di riconoscenza”.

La prigione di Spac fu, nel corso del totalitarismo stalinista della seconda parte degli anni Novanta del secolo passato, un luogo ricavato da un’aspra miniera di rame e pirite per essere destinato alla reclusione dei prigionieri ideologici e politici e degli intellettuali dissidenti dal regime dell’epoca. Il 21 maggio del 1973, un certo numero di prigionieri organizzò una ribellione durante la quale fecero sventolare una bandiera Albanese senza la stella rossa del regime. Il campo di lavoro forzato di Spac venne definitivamente chiuso nel 1990, a seguito del crollo del sistema comunista.

Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI