Le esportazioni agricole e agroalimentari si confermano un acceleratore del PIL anche nel corso della più recente rilevazione estiva, a conferma del ruolo strategico dell’attività turistica e del marketing governativo per la piena commercializzazione del paniere di eccellenze enogastronomiche del Paese delle Aquile
La ministra dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale, onorevole Anila Denaj, ha annunciato nella scorsa settimana che “nel solo mese di luglio sono state registrate 58.113 tonnellate di esportazioni per un valore di 45 milioni di euro equivalenti e un aumento del 25% al confronto con un anno fa. Nel luglio dello scorso anno erano infatti state registrate 46.468 tonnellate di vendite all’estero. Ciò significa che le produzioni albanesi si stanno espandendo sempre di più sui mercati internazionali, riflettendo l’aumento della qualità e il ruolo protagonista degli agricoltori del Paese grazie anche agli strumenti introdotti dal nostro Governo per contenere i costi delle materie prime e favorire l’associazionismo”.
I principali prodotti agricoli esportati dall’Albania sono piante medicinali, verdure fresche e trasformate, olio d’oliva, oli essenziali, angurie, frutta, pesce in scatola, vini.
Nel frattempo, proseguono i colloqui del Dicastero delle politiche rurali albanesi in sede UE con l’obiettivo di favorire il reciproco avvicinamento delle legislazioni quale strumento per il dialogo e l’integrazione dei mercati e l’aumento della platea dei destinatari finali. In tale ottica, la Ministra Denaj è stata ricevuta dalla collega e omologa della Repubblica di Slovenia, on. Mateja Calusi, con la quale ha firmato un accordo di cooperazione, il primo di questo tipo nel campo dello sviluppo del settore primario, a conferma del progresso delle ottime relazioni che esistono tra i due Paesi.
Il Ministro Denaj ha sottolineato che l’accordo appena raggiunto mira a intensificare ancora di più il sostegno che il nostro Paese riceverà dal governo di Lubiana.
“La Slovenia presenta quasi gli stessi problemi dell’Albania in termini di frammentazione, con piccole porzioni unitarie di territorio e problemi di produttività e di unificazione, ma nonostante ciò sono riusciti ad aumentare la superficie negli anni, perché ciò è l’unica possibilità per conseguire economie di scala e favorire l’inserimento dell’automazione per diminuire i costi e rafforzare la qualità realizzata”.




