Il parere del luminare economista: “Il nostro è stato fra i primi Paesi a dotarsi di una legge a disciplina del commercio delle criptovalute, e gli addetti ai lavori ritengono quello attuale il momento giusto per creare Istituzioni regolatrici finanziarie in grado di fornire servizi di facilitazione e mediazione per gli investitori”
Il prof. Elvin Meka, Decano di economia presso l’università Europea di Tirana, intervistato dall’Agenzia Telegrafica Albanese sul mercato cripto-valutario, ha affermato che “il Paese non possiede ancora un mercato ufficiale di tale tipologia di monete, sebbene sia stato uno dei primi cinque al mondo a dotarsi di una legge che disciplina la loro distribuzione e utilizzo secondo la tecnologia dei registri distribuiti o blockchain. Una norma pionieristica, in ogni caso, che rende perfettamente maturi i tempi per introdurre nel nostro ordinamento infrastrutture di supporto o intermediazione che possano facilitare i clienti e gli investitori locale, poiché è assodato che già da tempo i nostri Concittadini Albanesi stanno sottoscrivendo operazioni in criptovalute. Si parla di investimenti dell’ordine di centinaia di milioni di dollari, anche se non è possibile fornire cifre precise in termini di numeri e di valori. Tuttavia, l’andamento dell’ultimo anno, soprattutto per quanto attiene al prezzo del Bitcoin, potrebbe spingere sempre più persone a considerare di inserirsi attivamente in tale mercato”.
Per questo motivo – ha concluso il Professor Meka – “penso che sia giunto il momento che l’Albania crei strutture di regolazione finanziaria per disciplinare con chiarezza e trasparenza i soggetti abilitati alla fornitura di servizi di facilitazione e mediazione degli investimenti in criptovalute, che sarebbero sottoposti a licenza e vigilanza da parte dell’Autorità di controllo competente, l’AMF”.
La legge statale sugli asset cripto-valutari è in vigore dal 2021, prevede tre differenti regimi autorizzativi e contiene interventi volti a prevenire attività di riciclaggio. Una successiva norma fiscale ha inoltre sottoposto a flat tax secca del 15 per cento, a titolo di ritenuta d’imposta definitiva, le plusvalenze o capital gain derivanti dall’attività di compravendita delle criptomonete.




