ALBANIA, SÌ DEL GOVERNO RAMA ALLA LEGGE-CALAMITA PER ATTRARRE STARTUP INNOVATIVE DA TUTTO IL MONDO

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La ministra Edona Bilali: giornata storica, istituzionalizzato altresì il concetto di “lavoratore nomade digitale”

Istituiti e regolamentati i concetti di ecosistema, di incubatore e acceleratore, e di facilitatore aziendale. La normativa sarà attuata tramite il Consiglio nazionale e lo sportello unico “One-stop-shop” delle startup, mentre il Ministero per la tutela delle Imprese avrà compiti di coordinamento e di emanazione dei bandi per assegnare gli aiuti pari a 10 milioni di euro per i primi 4 anni di vigenza

Varato il principio della cittadinanza digitale ed economico-finanziaria su base transnazionale, che consentirà a operatori di ogni parte del mondo – startup e facilitatori – di accedere a uno speciale registro totalmente informatizzato, e di beneficiare di un periodo di incubazione e di assistenza di 24 mesi in vista dell’ammissione agli aiuti

Startup e facilitatori aziendali di tutto il mondo, unitevi in Albania. Potrebbe riassumersi con questo motto inedito il cuore del progetto di legge – dedicato al sostegno delle imprese innovative e dei soggetti chiamati a facilitarne il cammino di sviluppo e consolidamento – approvato a inizio settimana dal Governo Rama e tenacemente voluto dalla Ministra delegata Edona Bilali, a conclusione di un ampio confronto consultivo con tutte le realtà, nazionali e internazionali, che si occupano di avviamento d’azienda e di tutoraggio, assistenza, consulenza e formazione tecnologica, tecnico-amministrativa, finanziaria.

Obiettivo, accorciare il procedimento che porta dalla prima idea alla creazione di strutture dinamiche in grado di inaugurare nuovi e sempre più efficienti modelli di business e di produzione, in senso metodologico e tipologico, dell’offerta di beni e servizi, sulla base di un iter totalmente informatizzato e senza costi economico-burocratici per gli “startupper”.

Punto centrale della forza attrattiva del progetto di legge, assegnato dal Governo al Parlamento d’Albania per l’approvazione finale, è la ufficializzazione del concetto di cittadinanza digitale ed economica transnazionale, che consentirà anche a coloro che non hanno una iniziale sede fisica in Albania di accedere, tramite una autodichiarazione, al registro speciale delle startup ovvero dei facilitatori, di acquisire il relativo passaporto o patentino e di essere così avviati al previsto periodo di incubazione di 24 mesi funzionale alla successiva candidatura agli strumenti di aiuto e finanziamento determinati in 10 milioni di euro per i primi 4 anni di operatività del provvedimento.

Il pilastro essenziale è creare un dialogo sistemico, diretto e irreversibile tra le varie infrastrutture amministrative e finanziarie e il mondo del lavoro autonomo e delle persone fisiche e giuridiche titolari dell’idea d’impresa.

Attualmente infatti è molto variegato il contesto di quanti operano a favore delle startup, all’interno di programmi filantropici o di cooperazione diplomatica internazionale, ma è necessario creare un unico ecosistema di riferimento che aumenti le garanzie erogabili a favore delle nuove aziende innovative il cui principale modo rimane a oggi un sereno e trasparente accesso alle fonti di finanziamento.

La regolamentazione di cornice così approvata, ed entro la quale troveranno collocazione i prossimi decreti attuativi del Governo, prevede l’insediamento di un Consiglio nazionale delle startup, presieduto dalla stessa Ministra delegata, e l’istituzione sia di uno sportello unico, sia di un registro speciale secondo i princìpi “zero carta, zero costi”. Ne deriverà la formazione di una autentica banca dati delle aziende innovative, individuate come tali nei settori dichiarati prioritari dal Governo – per esempio agrobusiness e telecomunicazioni – e negli ambiti dell’economia ambientale, dell’imprenditorialità femminile, dell’inclusione sociale e altri definiti con provvedimento del Ministero competente.

Secondo la Ministra, il progetto di legge favorirà l’insediamento e lo sviluppo, in Albania, della presenza di realtà e Istituzioni di alta formazione, tutoraggio, assistenza e accompagnamento degli startupper verso la loro definitiva affermazione di mercato.

L’iniziativa così varata recepisce suggerimenti, indicazioni e buone prassi sia locali che internazionali nel campo dell’aiuto agli ideatori d’impresa, secondo valori di democrazia economica, di sostenibilità, di incentivazione del merito individuale e di regia amministrativa unitaria.

La Ministra Bilali ha pertanto concretizzato nello specifico le indicazioni di politica economica generale del governo Rama, e introdotto nel settore pubblico, trasversalmente ai vari Ministeri, quegli elementi di managerialità necessari a mettere in dialogo stabile fra loro i centri decisionali, autorizzativi e formativi.
Nel corso delle missioni governative cui ha partecipato all’estero, in ultimo negli Stati Uniti d’America, la Ministra ha raccolto molteplici manifestazioni d’interesse a valutare l’Albania come base da cui avviare iniziative, nel campo della progettazione e messa a punto di prodotti e servizi smart e innovativi, in grado di fare del Paese delle Aquile un produttore-fornitore e un esportatore di primo livello.

Molte le attestazioni di plauso per l’impegno veramente educativo della Ministra nei contesti manageriale e finanziario, tra le quali quelle di recente espresse dal Banchiere internazionale ed educatore finanziario Professor Beppe Ghisolfi i cui Manuali – relativi a Lessico economico e fondazioni bancarie (Istituzioni queste ultime che partecipano a molti programmi di ecosistema e startup) – sono stati la scorsa settimana omaggiati all’onorevole Bilali nella sede del suo Dicastero in Tirana.