Il Ministro Francesco Lollobrigida benedice l’intesa con la collega Frida Krifca e con il Premier Edi Rama: esiste una visione comune su sicurezza alimentare, promozione e mercato
Tavola per l’approdo e trampolino per l’ulteriore promozione industriale e commerciale: l’Albania si caratterizza per essere l’alleato naturale dell’Italia per la difesa e il rilancio della dieta mediterranea e per il presidio di tradizioni culturali e metodologie lavorative, formando così un argine univoco e unitario contro le piaghe della pirateria agroalimentare e della concorrenza sleale a opera di Paesi terzi.
Il Ministro per la sovranità alimentare e forestale, onorevole Francesco Lollobrigida, accompagnato dal Viceministro agli esteri onorevole Edmondo Cirielli e dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci – che è stato ringraziato pubblicamente dagli alti rappresentanti del Governo Meloni – ha presenziato per tutta la giornata di ieri agli eventi connessi alla visita di Stato prima in Tirana e poi in Durazzo e alla sottoscrizione, con la collega e omologa Frida Krifca, del memorandum che accelererà le collaborazioni su buone prassi e politiche di incentivazione colturali e zootecniche, ittiche e di trasformazione agroalimentare.
L’obiettivo, ha evidenziato il titolare del dicastero del Governo Meloni, è di accrescere le quote e le opportunità di mercato per le produzioni tipiche italiane, albanesi e Italo Albanesi, nella consapevolezza di una storia e di un’amicizia comune in cui l’elemento rurale e il legame con la terra sono un fattore costitutivo.
Le intese stipulate dai Ministri del Governo di Roma – ha sottolineato l’onorevole Lollobrigida – saranno non solo sottoscritte, ma altresì applicate e rese attuative, con la partecipazione delle organizzazioni sociali e di categoria di volta in volta interessate.
L’Albania – ha concluso quindi il responsabile del ministero della sovranità alimentare – rappresenta sia una destinazione finale sempre più significativa, sia una rampa di lancio per avvicinare alle produzioni made in Italy i Paesi circostanti della macroregione balcanica e ulteriori Nazioni amiche e alleate con un effetto moltiplicatore in termini di numero di consumatori raggiungibili.
Note positive che hanno incontrato la piena condivisione da parte della Ministra Krifca: l’agricoltura albanese è passata dal concetto di sussistenza a quello di redditività e di capacità di generare lavoro e benessere per quanti decidano di puntare su di essa rafforzando le attività culturali, zootecniche, di commercializzazione, di trasformazione e di turismo applicato alla ruralità. Le esportazioni sono cresciute sul piano sia dei valori economici, sia dei quantitativi commercializzati. Le vendite di prodotti agroalimentari albanesi all’estero hanno centrato un significativo traguardo intermedio raggiungendo la soglia del mezzo miliardo di dollari di controvalore, e l’obiettivo del Governo Rama è di giungere al punto di arrivo strutturale del miliardo annuo di dollari di prodotti tipici made in Albania collocati sui mercati internazionali.
La Ministra Krifca ha poi tenuto a precisare che il ruolo italiano, nel contesto della transizione riguardante altresì l’ambito del settore primario, è stato di fondamentale importanza per rafforzare i profili di sicurezza e salubrità alimentare e di certificazione e omologazione qualitativa dei prodotti alimentari del Paese delle Aquile, consentendo agli stessi di accedere a più ampi spazi di sbocco verso l’estero, Italia e Unione Europea in primis e via via crescendo fino a poter abbracciare 84 diversi Paesi come destinazioni per il consumo finale.
In tal senso, il contributo delle istituzioni ministeriali, tecniche e scientifiche dell’Italia ha favorito l’adempimento di punti strategici dell’agenda del Governo Rama relativa alla soddisfazione delle raccomandazioni dell’Unione Europea sotto l’aspetto della difesa del consumatore.
L’obiettivo della Ministra Krifca e del Premier Rama, tuttavia, non si limita a un impegno volto alla semplice pur importante osservanza dei precetti di Bruxelles: esso corrisponde a un imperativo per aumentare la capacità attrattiva dell’agricoltura nei confronti delle giovani generazioni e per realizzare un insieme coordinato di interventi su ruralità, ambiente, ripopolamento delle zone marginali, capacità di attrazione di risorse e investimenti pubblico privati, contrasto ai cambiamenti climatici, accessibilità di cibi e alimenti di base da parte della generalità della popolazione e degli individui.
“Siamo davanti a Paesi ancora una volta sinergici e siamo felici quindi di portare in Albania i nostri campioni nazionali per produzione, innovazione e sostenibilità”, ha sottolineato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato Filiera Italia.
Per Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, “si sta affermando un nuovo modello di cooperazione che sarà focalizzato su filiere come vino e olio e zootecnia ma anche su iniziativa imprenditoriale, agro-tech e geo-referenzazione, senza dimenticare la gestione sostenibile delle risorse idriche e i progetti per l’irrigazione di precisione”.
“I numeri del 2022 parlano di un aumento record del 21 per cento sulle esportazioni agroalimentari made in Italy in Albania, una economia in crescita che rappresenta un contestuale canale di ingresso nei mercati dei Balcani”.
Dir politico Alessandro ZORGNIOTTI





