Alcaraz e il nuovo rovescio del 2025: così il colpo è diventato un’arma decisiva

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Nel tennis di altissimo livello, ogni dettaglio conta. Anche quando si parla di campioni già completi come Carlos Alcaraz, c’è sempre spazio per affinare la tecnica e trovare margini di crescita. Nel 2025, il talento di Murcia ha deciso di intervenire su due aspetti fondamentali del suo gioco: il servizio e, più recentemente, il rovescio.

Un cambiamento quasi impercettibile per lo spettatore, ma che ha avuto un impatto enorme sulle sue prestazioni.

La modifica tecnica

Prima della stagione sulla terra battuta, Alcaraz ha sentito la necessità di modificare la meccanica del suo rovescio. Fino al 2024, il suo movimento prevedeva tre fasi: la racchetta alta in preparazione, una posizione neutra a livello delle mani e, infine, la discesa della racchetta prima dell’impatto.

Nel 2025 ha deciso di eliminare una di queste fasi, rendendo il gesto più compatto e diretto. Lo stesso Alcaraz ha spiegato così la scelta:

“Ho iniziato a cambiare un po’ il movimento, partendo con la racchetta più bassa. In questo modo sentivo di poter imprimere più effetto e, soprattutto, mi sentivo più sicuro. Ho provato, mi è piaciuto e ho deciso di mantenerlo”.

I numeri che confermano il salto di qualità

Sebbene la teoria suggerisca che un movimento più corto possa ridurre potenza ed effetto, i dati raccontano una storia diversa. Secondo le rilevazioni di Tennis Insights e TDI Data, rispetto al 2023 il rovescio di Alcaraz viaggia a oltre 5 km/h in più e genera quasi 200 rotazioni al minuto in più.

Il risultato? Un colpo più offensivo, meno dipendente dallo slice e capace di diventare una vera arma sia in fase di costruzione che di chiusura del punto.