Aler Pavia-Picchiata dal vicino perché africana

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“People are abused because they are too young and they’ve got no voice. You know when you’re lonely and you’ve got nobody to talk to and nobody seems to care about your situation, or even ask what you’re going through. It’s whereby people don’t pay attention to the street children, to their needs. “ Aliysha* and her twin sister left home in Zimbabwe to get away from a physically abusive step-father who also kept them from going to school. They ran away to a nearby town, but had to eat food from bins and sleep in bushes. She spent six months working for a woman who then refused to pay her. Her sister eventually left for South Africa to find work and they lost contact. In 2008 Aliysha decided to try to reunite with her sister in South Africa. She was 17. On the way she was sexually assaulted by knifepoint by a man who offered her help with transportation. She eventually made it to Cape Town, but encountered xenophobia there. Aliysha says: “I know a Zimbabwean there whose house was burnt down because they did not want him here. People call us cockroaches. It is a dangerous place to be a child alone.” Aliysha eventually found help at a Save the Children supported children’s centre in Johannesburg. She’s thankful for the care and attention she has received at the centre and says it has helped to heal her. She is now documented and has a job at a local charity shop. She also supports other children at the centre.

Rozza (Pd): Dalla Regione l’impegno ad allontanare subito l’aggressore

La Regione   si adoperi da subito, con tutte le istituzioni competenti, Questura e Prefettura, per allontanare subito l’uomo che  in uno stabile Aler di Pavia ha ripetutamente aggredito e minacciato la vicina di casa, una donna   africana titolare di regolare contratto.  Questo l’impegno assunto oggi dalla Regione, a seguito di una mozione presentata dalla consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, condivisa da tutta la maggioranza e   approvata dall’aula.

“Una madre sola con due figlie -afferma Rozza- da quattro anni ha subito ripetute violenze dal vicino di casa, aggravate dal razzismo. Si tratta di una assegnataria regolare di un alloggio Erp di proprietà di Aler Pavia Lodi, mentre   il vicino aggressore è un occupante senza titolo, che vive da diversi anni   come ospite in un   alloggio il cui assegnatario regolare,  è una persona fragile, a sua volta vittima  del comportamento violento”. 

“Aler- sottolinea ancora Rozza-  ha evidenziato la difficoltà ad allontanare l’aggressore perché  per fare questo si sarebbe dovuto disdire il contratto all’assegnatario,  a  sua volta  vittima dell’aggressore e ha quindi deciso, a tutela della donna,  di assegnarle un nuovo alloggio”.

 “Una soluzione inaccettabile- sottolinea Rozza- che non tutela la vittima ma l’aggressore, peraltro responsabile anche  di un sorpruso verso   l’assegnatario   regolare, allontanato dal proprio alloggio. Purtroppo simili episodi di violenza non sono rari nelle case di edilizia popolare pubblica, ma è dovere delle istituzioni intervenire e   garantire sicurezza e legalità agli inquilini regolari onesti”.

“Oggi- conclude Rozza- grazie al nostro intervento, la giunta si è impegnata ad attivarsi  da subito  con le altre istituzioni   coinvolte, in primis la Prefettura, per mettere fine a questa violenza, provvedendo  da subito allo sgombero dell’aggressore”.