Alessandro Di Battista: “Viviamo in uno Stato canaglia!”

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Bocciati i due referendum che scontentavano i potenti (quello sull’eutanasia inviso alla curia e quello sulla cannabis osteggiato dalle organizzazioni criminali).

Oltretutto si tratta dei due quesiti che hanno raccolto il numero maggiore di adesioni, soprattutto tra i giovani.

Viceversa passano i referendum sulla giustizia che intendono sfruttare uno dei momenti di massima delegittimazione della magistratura (provocata più dalla politica che dalla magistratura stessa) per infliggere l’ennesimo colpo all’autonomia dei giudici e che, soprattutto, intendono salvare il culo dei politici ladri e di molti colletti bianchi proprio quando stanno arrivando i miliardi del Pnrr.

In pratica non si voterà su un referendum che avrebbe colpito i delinquenti (quello sulla cannabis) ma si voterà su due quesiti (modifica custodia cautelare e abolizione legge Severino) che, in caso di sì, garantiranno a qualche potente o lo stop al carcere preventivo o, addirittura, il ritorno in Parlamento nonostante le condanne.

Ricordo, tra l’altro, che è grazie alla legge Severino che Berlusconi è stato sbattuto fuori dal Senato.

Sono mesi che parlo di RESTAURAZIONE in atto. Oggi dico che viviamo in uno Stato canaglia!