Alessandro Giuli: meritatamente incapace

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Il Ministro della cultura Giuli se la prende con Marcello Veneziani, noto intellettuale di destra, reo di aver criticato le politiche sciagurate del governo.

Il patetico Giuli, di cui effettivamente sono tuttora sconosciute capacità tali da giustificarne la presenza in un ministero, tenta disperatamente di rovesciare il tavolo e accusa Veneziani, critico nei confronti del governo, di essere stato arruolato dai nemici e quindi riversare bile sugli ex amici: “ Dopo aver confidato a suo tempo che aveva rifiutato l’onore di diventare il ministro della Cultura del governo Meloni- afferma Giuli- oggi sversa su di noi la bile nera di cui trabocca evidentemente il suo animo ricolmo di cieco rimpianto.”

Lo stralcio di commento raccapricciante che ho voluto riportare è scolastico; oltre fallacie argomentative evidentissime, racchiude in sé mediocrità e ignoranza crasse tipiche dei vertici del nostro misero governo.

Intanto la prima fallacia di Giuli è da meschino: refrattario alle critiche così com’è storicamente refrattaria la cultura mefitica da cui emerge la Dx meloniana, al Giuli isterico non resta che millantare ipotesi offensive, cioè che un uomo storicamente di Dx possa essere stato “arruolato dai nemici”. Il ministro cade vittima del tipico “con noi o contro di noi” di Mussoliniana memoria. Incastrato in bieche elucubrazioni littorie, al pilone Giuli non passa per la testa che Veneziani, persona degnissima indipendentemente da idee che il più delle volte non condivido, per non rovinarsi la buona reputazione che il ministro stenta ad avere oltre il perimetro deludente del trapezio in cui esibisce le proprie acrobazie verbali, abbia caldamente evitato incarichi in un governo di irricevibili.

Gioacchino Musumeci