Alhagie Konte era perfettamente in salute quando, per reati di lieve entità, è entrato nel carcere di #Napoli

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Poi, durante l’estate, è stato sottoposto a un isolamento di circa un mese, al termine del quale le sue condizioni fisiche sono precipitate.

Secondo diverse testimonianze, il presidio sanitario del penitenziario non sarebbe intervenuto tempestivamente. Solo quando la situazione è diventata ormai gravissima, Alhagie è stato trasferito in ospedale, dove è deceduto pochi giorni dopo. Alhagie è morto di tubercolosi in stato avanzato. Di una malattia che, nel 2025, non dovrebbe mai essere mortale. È morto d’incuria e superficialità, dell’indifferenza riservata alle vite che non contano. È morto di carcere. Una morte inaccettabile, che deve indignarci nel profondo.

La Procura di Napoli ha aperto un’indagine ed è stata presentata un’interrogazione parlamentare. Attendiamo che le responsabilità siano accertate, perché è evidente che Alhagie è stato lasciato morire. Oggi, alle 15, è previsto un presidio sotto il carcere di Poggioreale per chiedere verità e giustizia. Seppur da lontano, esprimo tutto il mio sostegno a questa importante iniziativa.