Storia della musica classica al femminile
prima traduzione dal francese Laura Pettazzoni
208 pagine illustrate, 18 euro
In uscita il 30 Giugno 2023.
Collana Odoya Library
No, Mozart non era una donna, ma la provocazione del titolo non resta per questo meno efficace. La musica classica è stata e si conferma ancora per molti versi uno degli ambiti più maschilisti. Per questo Aliette de Laleu mette in luce come le donne siano state costantemente disincentivate a scrivere musica, a suonarla e a cantarla, oppure a dirigere un’orchestra. Non solo: le loro opere scivolavano spesso nell’oblio e non venivano valorizzate con concerti, copiature e insegnate nei conservatori. Tuttavia Maria Anna (Nannerl) Mozart fino a una certa età era pari al fratello, ovvero un genio. Non fosse che per le donne a fine Settecento la musica era più che altro considerata un punto di interesse sul mercato matrimoniale…
Ma se dall’antichità e dal Medioevo sono stati tramandati due nomi sicuramente importanti come Saffo (che musicava anche i componimenti poetici che scriveva) e la mistica Ildegarda di Bingen (una donna meravigliosa e esperta anche in altri campi come la medicina), prima di Mozart già la moglie di Bach probabilmente ha composto musica ancora oggi attribuita al marito.
Un recente documentario e un libro di Martin Jarvis raccontano come le impareggiabili Suites per Violoncello Solo ci siano pervenute in due copie: una anonima e l’altra firmata da “Madame Bachen, sua moglie”.
Che dire poi del terzetto “romantico” Fanny Mendelsson che suscitava le invidie del fratello minore, Clara Schumann vero talento della famiglia relegata a allevare figli e gestire l’economia domestica e Alma Mahler, una vera e propria icona della sua epoca?
Se poi si aveva la sfortuna di essere cantanti e nere, negli USA segregazionisti i problemi erano due (oggi parleremmo di un’ottica intersezionale). Eppure 24 anni prima che Martin Luther King pronunciasse I Have a Dream il Lincoln Memorial e i suoi Settantacinquemila spettatori assistettero all’esibizione di Marian Anderson per volontà di Eleanor Roosevelt. E poi donne morte ammazzate sui grandi palchi dell’opera (Tosca, Madama Butterfly, Carmen o Violetta), esperimenti di orchestre di ottoni in gonnella, direttrici d’orchestra queste sconosciute, orchestre che si fregiano di essere miste…dal 1997 (Wiener Philharmoniker) e i festival come Présence Feminine per dare finalmente visibilità alle musiciste del presente e del passato.
Aliette de Laleu è una giornalista specializzata in musica classica. Dal 2016 tiene una rubrica settimanale su France Musique, dove decostruisce i cliché, parla di femminismo ed esplora la musica tradizionale



