I CONSUMATORI SEGNALANO PROPOSTE DI RINNOVO, A PARITÀ DI GARANZIE, SUPERIORI DI OLTRE DEL 15%
CODACONS: NEL 2023 I PREZZI AUMENTANO MA GLI INCIDENTI DIMINUISCONO
I cittadini, già colpiti da una fitta raffica di rincari nel corso dell’estate, rischiano di ritrovarsi travolti anche da ulteriori rincari per quanto riguarda le tariffe Rc auto: aumenti che sarebbero – di nuovo – del tutto ingiustificati, considerando i dati relativi all’incidentalità in Italia.
Le segnalazioni dei consumatori, infatti, in attesa di dati ufficiali, confermano un trend di crescita: stanno arrivando proposte di rinnovo sensibilmente più alte rispetto agli anni precedenti, pur a parità di garanzie (e di classe di appartenenza).
Un esempio: per un’auto di media cilindrata la proposta di rinnovo – a partire da settembre – di una delle principali compagnie attive sul mercato italiano risulta superiore del 16,11% rispetto all’anno passato (da 1698,12 a 1971,74 euro). Un aumento più che sostanzioso, e che non trova spiegazioni nel contesto attuale.
Rispetto al 2019, ossia prima del COVID-19 e dei limiti alla circolazione scattati nel 2020 e nel 2021, il numero di sinistri si è ridotto nel 2022 del -3,7%, mentre i feriti sono crollati addirittura del -7,4%. I costi per le compagnie di assicurazioni legati ai risarcimenti sono così diminuiti, mentre nel biennio 2020/2021 sono aumentati i loro ricavi grazie alle auto rimaste ferme per la pandemia.
Senza considerare che già nel primo trimestre del 2023 si è registrato una crescita del premio medio annuo, che si è attestato sui 368 euro, in aumento del 4% sullo stesso periodo del 2022 (quando ammontava a 353 euro).
“Per questo riteniamo del tutto ingiustificato qualsiasi incremento delle tariffe Rc auto, che si aggiunge ai forti rincari dei prezzi di beni e servizi che stanno martoriando in queste settimane le famiglie italiane” – dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Monitoreremo nelle prossime settimane le polizze proposte ai consumatori, e interverremo in caso di ulteriori rincari”, conclude.


