L’Italia perde circa 2 metri quadrati di suolo ogni secondo, a danno di aree naturali e agricole.
Terreni che fanno spazio a nuove case ed edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali, logistici, produttivi e di servizio e ad altre aree a copertura artificiale all’interno e all’esterno delle aree urbane esistenti.
Se alla risorsa suolo normalmente viene destinata pochissima attenzione, in situazioni difficili come quella attuale, dopo due anni di pandemia e con una guerra in corso, il tema rischia di sparire totalmente dal dibattito politico a favore di ‘emergenze più gravi’.
Proprio la situazione grave di crisi delle materie prime e di speculazione sui prezzi delle commodity agricole, secondo Legambiente, dovrebbe invece indurci a rivalutare l’importanza strategica del suolo sano come risorsa alla base della resilienza del nostro sistema agroalimentare, e quindi garanzia fondamentale per assicurare la continuità della produzione di cibo.



