Altro che i Maneskin che fanno il finto concerto spontaneo (e molto promozionale) a Times Square in New York. Mick Jagger, da vero rocker, a ottant’anni si lancia nei luoghi della movida catanese (io, per dire, a 54 anni, sono anni che non vado). Berretto nero e tuta da carcerato d’ordinanza, come d’obbligo tra i ragazzi catanesi che seguono Gomorra e i neomelodici
Il luogo, a Catania, è “L’Ostello”, aperto anni fa da un milanese acquistando un vecchio rudere e ristrutturandolo. Ha una sala sotterranea in cui passa il fiume sotterraneo, l’Aniene, che poi viene alla luce per un attimo in piazza Duomo, nella fontana (appunto) dell’Amenano, che dava acqua anche al celebre “lavatoio” del ‘500 della “pescheria”, in parte all’aperto in parte sotto le mura erette da Carlo V.
Siamo nel centro della vita notturna catanese, tra via Etnea, la pescheria, e il Castello Ursino, costruzione federiciana, ed è qui che Mick Jagger si è fatto fotografare pubblicando gli scatti sui suoi social: “Recentemente mi sono divertito un po’ in Sicilia”.



