Ha pestato una merda, occupando la Rai con gente di qualità assai scarsa, ma contrattacca. “La sinistra è nervosa -dice- perché perde potere”. E, nel nome di Conte, una parte dell’opposizione le dà ragione. Leggete i commenti al Caffè di ieri. Gelosa per il bagno di folla di von der Leyen tra gli alluvionati, ecco che manda avanti La Verità: “Ursula insulta le vittime. Più verde sul Po e meno dighe”. Dunque, più cemento e si rilanci il modello che ha prodotto, e produrrà, disastri naturali. Le scelte, tutte accentrate a Roma, a Palazzo Chigi, l’autonomia vale solo per le Regioni guidate dal centro – destra. E che fa Fatto? Se la prende con Bonaccini: “Fa un’altra alluvione di cemento”. In prima!
Eppure, proprio ieri Giorgia aveva liquidato un cavallo di battaglia dei gemelli Conte – Travaglio. “Il salario minimo -ha detto l’amata leader- è un boomerang. Il taglio al cuneo sia permanente”. Esulta il Sole24Ore. Gli aumenti salariali, dunque, li paghi lo Stato. E zitti tutti sui 5 morti per lavoro di giovedì.
I nuovi “comunisti” – se si può definire tale Annunziata, allora perché non farlo anche con Giannini, Deaglio, Fiorello, Tito, Amadeus e Deaglio? – si crogiolano tra i dubbi. Meloni impavida va a Catania, dove si vota: “Meno tasse, più aiuti alle imprese”. Pare che le banche siano pronte a usare il modello super bonus: “Anticipi alle imprese”. E cessione alle banche di crediti. D’imposta. Quanto alla Rai, “Libererò la cultura -dice- dal potere intollerante della sinistra”. Venghino falliti e frustrati.
Prove di regime. Ma Pagnoncelli certifica: Fratelli d’Italia torna a crescere e quasi tocca il 30. Il Pd si ferma, sia pure sopra il 20. 5Stelle al 15. In flessione Lega e Forza Italia. La maggioranza abbia un solo capo, le opposizioni, la sindrome di Stoccolma.
E la guerra? Cina, India, Vaticano, Brasile stanno dicendo agli ucraini quel che americani ed europei non avevano avuto il coraggio di dire. Che le tregue si fanno sulle linee del fronte. E oggi, non solo Sebastopoli, Donetsk e Lugansk, ma anche Mariupol, Kherson e la centrale di Zaporizhzhia, sono in mani russe. Zelensky esita. Scatenare l’offensiva per recuperare quei luoghi avrebbe un costo umano terribile.
E se è vero che i russi combattono mal volentieri, è vero pure che sono più numerosi. L’idea, allora, è di accerchiare le difese nemiche, colpire la Russia in profondità, con blitz e armi sofisticate e migliori. Scommettendo che ciò porti all’implosione del regime e alla caduta di Putin. Ma gli americani resistono, hanno paura di mettere alle strette un nemico, con armi nucleari. E aviazione.
PS. Dimenticavo. La vecchia talpa integralista e oscurantista scava sempre. Scontro all’Aifa sulla gratuità della pillola anticoncezionale. Tito del Manifesto. E Levi, quello che aveva cacciato Rovelli dalla fiera di Francoforte? È “un uomo di Prodi”, assicura Libero, ora che si è dovuto dimettere per aver favorito un’impresa in cui lavorava il figlio.


