Un nuovo esame del sangue è capace di cogliere con un tasso del 90% di accuratezza se alcuni segnali come la perdita di memoria siano dovuta all’Alzheimer. Attualmente i neurologi e altri specialisti della memoria diagnosticano correttamente l’Alzheimer nel 73% dei casi testati. La dimostrazione arriva da uno studio condotto presso l’Università di Lund in Svezia e pubblicato su JAMA Neurology.
Il test
Una parte dell’esame del sangue consiste nella misurazione del plasma fosforilato tau 217, o p-tau217, uno dei numerosi biomarcatori del sangue che gli scienziati stanno valutando per l’uso nella diagnosi di lieve deterioramento cognitivo e morbo di Alzheimer in fase iniziale.
Il test misura la proteina tau217, che è un indicatore della patologia, ha affermato il coautore dello studio, Sebastian Palmqvist, professore associato e neurologo consulente senior presso l’Università di Lund in Svezia.
Lo studio
Lo studio ha coinvolto 1.213 persone con lieve perdita di memoria e di questi, 515 sono stati valutati nell’assistenza primaria e 698 in una clinica specialistica della memoria. I pazienti sono stati sottoposti al test del sangue e i risultati diagnostici sono stati confrontati con quanto emerso dal tradizionale test del liquido cerebrospinale. Come detto, l’affidabilità dell’esame del sangue è risultata essere di circa il 90%.
Accuratezza dell’esame pari al 90%
L’accuratezza dell’esame è stata anche confrontata con le valutazioni dei medici, effettuate prima che potessero accedere ai risultati dell’esame del sangue o dell’esame del liquido cerebrospinale. In questo confronto, i neurologi e altri specialisti della memoria hanno diagnosticato correttamente l’Alzheimer nel 73% dei casi, mentre i medici di base hanno raggiunto un tasso di accuratezza del 61%. “Ciò indica il potenziale miglioramento nella diagnosi con l’adozione di questo esame del sangue negli ambienti sanitari”, ha sottolineato il coordinatore dello studio Sebastian Palmqvist.


