AMBASCIATORE ALBERTI: “68.000 GIOVANI ALBANESI STUDIANO L’ITALIANO”

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L’intervento del massimo rappresentante della Diplomazia del nostro Paese nella terra delle Aquile: “Siamo nello Stato più italanofono, e il potenziale che possiamo esprimere può crescere ancora. Dobbiamo essere grati all’Albania, dove la nostra cultura linguistica si è diffusa anche quando noi non gliela abbiamo insegnata”

Fra gli ospiti e relatori d’onore delle kermesse, promossa per la prima volta da Fondazione Treccani e Istituto Italiano di cultura, la storica e indimenticata mezzobusto del TG2, Carmen Lasorella

(Fonte: agenzia Ata) Il Festival della lingua Italiana “Treccani” si è infatti svolto per la prima volta all’estero, con una giornata speciale celebrata proprio nella Capitale Albanese, con l’obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio linguistico come fattore di scambio culturale binazionale nella realtà di oltre Adriatico dove la comunanza idiomatica ha radici storiche. Ciò si è svolto nel contesto della 25esima edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, promossa dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale sul tema della “Italofonia: una lingua oltre i confini”.

Il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Alessandro Ruggera, ha annunciato che “le attività si sono aperte in anticipo con una conferenza di Fabio Deotto e si sono concluse con una conferenza sul mondo giornalistico animata dal una personalità prestigiosa come Carmen Lasorella”.

L’Ambasciatore Marco Alberti, in occasione dell’evento ospitato dal centro per il dialogo aperto presso la Presidenza del Governo albanese, ha sottolineato che “la componente linguistica non è semplicemente un mezzo di comunicazione, ma diventa strumento per la trasmissione di tradizioni, cultura, valori e identità, perché questa è l’idea del Dicastero della Farnesina. Abbiamo deciso che se parliamo di Italofonia, quale altro Paese potrebbe essere più italofono dell’Albania in questo caso? Ecco perché siamo qui oggi con la Fondazione Treccani tra di noi”.

Il massimo rappresentante della nostra Diplomazia a Tirana ha quindi aggiunto che “abbiamo quasi 68.000 studenti Albanesi che studiano l’italiano. Sono molto soddisfatto, ma esiste lo spazio per esserlo ancora di più perché qui il potenziale è ancora maggiore. Dovremmo essere grati a questo Paese, perché la maggior parte degli Albanesi parla italiano, anche quando noi non glielo abbiamo insegnato. Hanno imparato l’italiano, rischiando la prigione, perché sino alla fine degli anni Ottanta del Novecento era proibito imparare una lingua straniera o fare qualsiasi cosa ad essa correlata. Ebbene, queste persone hanno deciso di farlo, hanno scelto di correre il rischio di imparare la nostra lingua attraverso la televisione italiana, come una finestra che ha dato loro l’opportunità di conoscere un altro mondo”, ha proseguito l’Ambasciatore Alberti.

Michele Cortelazzo, luminare dell’Accademia della Crusca e rinomato docente di Linguistica all’Università di Padova, ha pertanto tenuto la conferenza dal titolo “Eteroglossia politica, come parlano Italiano i leaders stranieri”: “In questa settimana della lingua Italiana nel mondo, per quanto riguarda l’insegnamento oltre confine, in generale abbiamo una sorta di declino in questa direzione. Se ne è parlato, si è parlato di una sorta di spinta da imprimere all’insegnamento dell’Italiano. Ad esempio, so com’è la situazione in Germania, dove i dipartimenti di Italiano si stanno riducendo, perché l’inglese è riconosciuto come una lingua sempre più forte per gli scambi economici. Quindi è una questione di mercato, ma proprio il libro dell’Accademia della Crusca indica che come dato di fatto la circostanza che l’Italiano rimane una lingua di cultura”.